Il padre di una delle vittime del tragico incidente di bus avvenuto il 20 marzo 2016 durante un viaggio di gita scolastica ha commentato l’incidente di ieri a Mestre come “un tuffo al cuore”. Ha affermato che la notizia gli ha riportato alla mente quel triste giorno che ha portato alla morte di sua figlia e di altre sei studentesse italiane. Ha sottolineato l’importanza di riflettere sulla sicurezza dei trasporti e ha suggerito l’idea di avere un secondo autista o una persona accanto al conducente per prevenire incidenti o intervenire in caso di problemi di salute o affaticamento. Ha affermato che questa soluzione non risolverebbe completamente il problema ma sarebbe un modo per garantire una maggiore sicurezza visto che un pullman trasporta molte persone. Ha anche rilevato che, a differenza dell’incidente in Spagna, in Italia i trasporti dei passeggeri sono seguiti più seriamente e le cause dell’incidente potrebbero essere attribuibili a un guasto piuttosto che a una distrazione del conducente. Ha espresso l’augurio che la storia di ieri a Mestre abbia un epilogo diverso dal loro caso, in cui non è stato ancora celebrato alcun processo. Ha sottolineato la mancanza di tutela dello Stato italiano nelle situazioni in cui accadono cose simili agli italiani e ha commentato che se le vittime fossero state americane, tedesche o francesi, i processi si sarebbero svolto in modo diverso.
Home Bus Mestre, tragedia di una studentessa morta in incidente in Spagna: una storia che si ripete