Il virologo italiano Roberto Burioni invita alla cautela riguardo alle prime notizie provenienti dalla Cina riguardanti un aumento di malattie respiratorie e focolai di polmonite nei bambini. Nonostante la Commissione sanitaria nazionale di Pechino abbia riferito di un boom di casi nel Paese, Burioni esorta a non fidarsi troppo delle informazioni fornite dagli “esperti” cinesi, basandosi sull’esperienza passata.
Burioni, titubante, ammette di aver commesso l’errore di fidarsi dei cinesi all’inizio del 2020 e afferma di non voler ripetere lo stesso errore questa volta. Il virologo mette in dubbio anche le informazioni diffuse da ProMed, un programma per il monitoraggio delle malattie emergenti dell’International Society for Infectious Diseases (Isid). Secondo una nota di ProMed, potrebbe essere in corso un’epidemia diffusa di una malattia respiratoria non diagnosticata in diverse aree della Cina. Tuttavia, è ancora troppo presto per prevedere come si svilupperà la situazione.
Il report di ProMed riporta anche che gli ospedali pediatrici in diverse aree del Paese sono sovraffollati, le scuole sono state chiuse e le lezioni sono state cancellate, mentre i genitori sono preoccupati per la salute dei loro figli. Inoltre, una persona di Pechino ha raccontato di bambini ricoverati che non tossiscono e non presentano sintomi, tranne per l’alta febbre e la presenza di “noduli polmonari”.
Tuttavia, Burioni sottolinea che le comuni infezioni virali dell’infanzia non causano polmonite o la formazione di “noduli polmonari”. Promette di fornire ulteriori aggiornamenti sulla situazione in Cina, invitando alla prudenza e alla cautela nell’interpretare le prime notizie emerse.
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