Il 27 novembre è stato ufficialmente designato come il Giorno Mondiale della Consapevolezza sulla Disinformazione, un’imperativa iniziativa volta a illuminare l’ombra sempre crescente della disinformazione che minaccia tanto la democrazia quanto la salute pubblica. In un mondo sempre più interconnesso, la consapevolezza della diffusione di informazioni fuorvianti è diventata essenziale per proteggere la società.
Il paladino contro la disinformazione, Dietmar Pichler, fondatore del Center for Digital Media Literacy (zentrumsocialmedia.com) e consigliere politico di Unlimited Democracy (unlimiteddemocracy.com), afferma: “Oggi la disinformazione è una minaccia globale sia per la democrazia che per la salute pubblica.” La sua voce si leva come un richiamo all’azione, un monito contro la pericolosa propagazione di notizie errate.
Pichler sottolinea l’importanza dell’alfabetizzazione mediatica come il principale “vaccino” contro la disinformazione. “Sono molto felice della proclamazione del primo Giorno mondiale della consapevolezza sulla disinformazione sotto la direzione di Unlimited Democracy, al fine di aumentare la consapevolezza di questa questione estremamente importante,” dichiara. L’alfabetizzazione mediatica emerge come uno scudo indispensabile, armato di conoscenza e discernimento.
La fondatrice di Unlimited Democracy, Anna Pattermann, aggiunge un ulteriore strato di profondità alla discussione. “Dove domina la disinformazione, la democrazia è posta sotto pressione,” sottolinea. Da cittadina ucraina, Pattermann evidenzia la particolare preoccupazione che nutre per la difesa dei principi democratici. Questa giornata, afferma, è un “grande passo in difesa della democrazia,” una dichiarazione di intenti che risuona forte nel contesto dell’attuale panorama globale.
In conclusione, il Giorno Mondiale della Consapevolezza sulla Disinformazione si presenta come una chiamata alle armi contro una minaccia sempre più pervasiva. Dietmar Pichler e Anna Pattermann ci ricordano che la lotta contro la disinformazione è una lotta collettiva che richiede la partecipazione attiva di cittadini, istituzioni e organizzazioni. Solo attraverso la consapevolezza e l’alfabetizzazione mediatica possiamo sperare di costruire un futuro informato e resiliente contro le tempeste della disinformazione.
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