Brutte notizie per Jannik Sinner: il Tas si pronuncia sul caso di Briane Harris e il suo futuro resta incerto

Il Tribunale Arbitrale dello Sport assolve Briane Harris da una squalifica per doping, sollevando interrogativi sulla situazione di Jannik Sinner, attualmente coinvolto in un caso simile.
Brutte notizie per Jannik Sinner: il Tas si pronuncia sul caso di Briane Harris e il suo futuro resta incerto - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Il Tribunale Arbitrale dello Sport ha emesso una sentenza significativa riguardante la giocatrice di curling canadese Briane Harris, assolvendola da una squalifica di quattro anni per positività ad una sostanza vietata, il ‘Ligandrol‘. Questa decisione offre spunti di riflessione per i tifosi di Jannik Sinner, il quale si trova attualmente coinvolto in una situazione simile. La vicenda Harris evidenzia come la quantità di sostanza riscontrata possa influenzare le valutazioni dei tribunali sportivi, gettando un’ombra di speranza sulla situazione del giovane tennista.

La vicenda di Briane Harris

Briane Harris era stata inizialmente squalificata per quattro anni per la sua positività al ‘Ligandrol‘, un composto noto per le sue proprietà nell’incremento della massa muscolare, inserito nella lista delle sostanze vietate dalla WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping. La squalifica era stata inflitta dopo che un controllo era risultato positivo. Tuttavia, Harris ha sempre contestato la sua colpevolezza, sostenendo di essere stata contaminata involontariamente tramite rapporti intimi con il marito, il quale aveva assunto la sostanza senza il suo consenso.

Tale posizione ha trovato ascolto, visto che il Tas ha riconosciuto la mancanza di colpevolezza e negligenza da parte della giocatrice. Le relazioni di stampa canadesi confermano che la commissione arbitrale ha cancellato la squalifica, quindi Harris è ufficialmente considerata “non colpevole e non negligente”, un risultato che potrebbe avere ripercussioni sul caso di Sinner.

Sinner e l’appello della Wada

La situazione di Jannik Sinner, il talento del tennis italiano, è divenuta ulteriormente complessa a seguito della positività per un metabolita del Clostebol, riscontrata in due occasioni nel mese di marzo. Sinner, come Briane Harris, ha presentato la sua difesa sostenendo che le tracciabilità delle sostanze nel suo organismo è stata minima. In particolare, durante il torneo di Indian Wells, il tennista ha registrato valori di 121 miliardesimi e 122 miliardesimi di grammo per millilitro, una quantità ritenuta assolutamente marginale.

Tuttavia, la WADA ha espresso insoddisfazione per la decisione presa dai giudici di primo grado, che avevano assolto Sinner, e ha presentato appello al Tas. Il verdetto finale sul caso di Sinner è atteso per il 16 e 17 aprile. La sentenza in merito alla positività del tennista potrebbe avere un impatto significativo non solo sulla sua carriera, ma sull’intero ambiente sportivo, in particolare in relazione alla gestione degli atleti positivi a sostanze vietate.

Le differenze tecniche tra i due casi

Comparando i due casi, emerge una differenza fondamentale nelle circostanze che circondano le positività. Briane Harris ha potuto dimostrare una potenziale contaminazione esterna, suggerendo che la sua esposizione al Ligandrol fosse avvenuta in modo fortuito e involontario. D’altro canto, Sinner si trova ad affrontare una situazione in cui non è chiaro se possa dimostrare un’innocenza simile, poiché non ha presentato prove concrete in grado di sostenere la sua tesi di contaminazione involontaria, diversamente da Harris.

Tale disparità potrebbe risultare determinante nelle decisioni che prenderanno i giudici del Tas riguardo al destino sportivo di Sinner. I risultati della sentenza avranno inevitabilmente ripercussioni sulla già altalenante carriera del giovane atleta, ma anche sul sistema di giustizia sportiva, sollevando interrogativi sulla consistenza delle prove necessarie per dimostrare la propria innocenza in casi di positività alle sostanze vietate.

La comunità sportiva attende con trepidazione i prossimi sviluppi, mentre gli appassionati si interrogano sul futuro di Sinner e sulle eventuali implicazioni che il caso potrebbe avere nel panorama del tennis professionistico.

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