Borse europee in calo: executive order di Trump e flessione dei titoli finanziari

Le Borse europee stanno affrontando una fase di stallo, mentre i futures americani registrano anch’essi una netta discesa. Quello che sta attirando l’attenzione del mercato è l’ipotesi che Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, possa dichiarare un’emergenza economica nazionale. Questa mossa, secondo notizie riportate dalla CNN, sarebbe finalizzata a velocizzare l’introduzione di nuove misure su dazi e commercio. La notizia ha avuto ripercussioni immediate sui mercati finanziari, portando a un incremento dei rendimenti dei Treasuries americani. Questo contesto, unito all’aumento dei rendimenti dei titoli del Regno Unito, ha generato un clima di incertezza tra gli investitori.

L’andamento dei mercati europei

Nella giornata di oggi, Piazza Affari ha azzerato i guadagni, chiudendo con un modesto +0,07%. Anche il DAX tedesco ha seguito lo stesso trend, subendo una flessione dello 0,19%. Anche se il settore della difesa si è dimostrato resiliente, grazie alla prospettiva di maggiori contributi alla NATO da parte di diversi paesi, non è stato sufficiente a tenere a galla i principali indici. La situazione è diventata critica per Milano, dove il balzo dei titoli di Leonardo ha portato a nuovi massimi, con un incremento del +4,73%.

Sul fronte bancario, il miglioramento di BPER e Mediolanum ha generato un certo ottimismo, in particolare grazie alla raccolta record del 2024. Le banche sono state sorrette anche dai movimenti nel mercato delle fusioni e acquisizioni, in particolare con un notevole incremento del titolo Banca Ifis e un rally per Illimity . Ciò avviene mentre sale la speculazione che la Federal Reserve non procederà a un abbassamento dei tassi di interesse prima di giugno.

Rendimenti e spread: analisi del quadro obbligazionario

I rendimenti dei titoli di Stato hanno fatto registrare significativi aumenti, con i Treasury americani che continuano a guadagnare terreno. Allo stesso tempo, i titoli di Stato britannici, in particolare i decennali, hanno raggiunto livelli massimi dal 2008, mentre il bond trentennale legato all’inflazione ha superato il 2%. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario italiano, l’aumento del rendimento del BTP ha toccato il 3,66%, con una conseguente riduzione dello spread con il Bund tedesco, sceso a 11 punti base. Seppur meno drammatico rispetto ad altri paesi, il contesto obbligazionario italiano sta mostrando segni di tensione che potrebbero riflettersi anche nel rischio paese.

Implicazioni per il futuro economico

In un contesto di crescente incertezza economica, gli sviluppi relativi a Donald Trump e alle sue potenziali misure daziarie potrebbero avere ripercussioni rilevanti anche sulle dinamiche economiche interne all’Unione Europea. L’aumento dei rendimenti obbligazionari suggerisce che gli investitori siano preoccupati per l’evoluzione della situazione economica globale e dei suoi effetti sul mercato dei capitali. La flessione dei mercati azionari evidenzia una fissità generale, dove gli operatori cercano segnali chiari da parte dei governatori delle banche centrali e delle autorità di regolamentazione.

La prossima settimana potrebbe riservare ulteriori sorprese, visto che le aspettative per le decisioni della Federal Reserve continueranno a influenzare l’andamento dei mercati. Gli investitori dovranno monitorare attentamente il contesto politico ed economico, perché gli effetti di eventuali decisioni, che si ripercuotono a livello globale, non possono essere sottovalutati.

Oggi le piazze europee chiudono con segni negativi, Londra fa registrare un -0,34% e Parigi scivola fino al -0,89%, in un clima di attesa e incertezza per il futuro.