Secondo le indagini condotte dal Ros, dai carabinieri di Napoli e dalla Dda, il clan Di Lauro ha investito anche in società di abbigliamento e ha creato brand come il marchio “Corleone”, insieme al cantante neomelodico Tony Colombo e alla moglie Tina Rispoli. Anche la bevanda energetica “9 mm” sarebbe riconducibile al clan Di Lauro. Gli inquirenti sostengono che il clan abbia creato una sorta di “Di Lauro spa”, che ha investito in attività meno rischiose attraverso società intestate a prestanome. Alcuni dei beni sequestrati includono una palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati.
Il contrabbando di sigarette dall’est, in particolare dalla Bulgaria e dall’Ucraina, faceva parte del “core business” del clan Di Lauro. Sono state importate circa una tonnellata e mezza di sigarette che hanno rifornito i mercati illegali. Inoltre, secondo gli investigatori, il clan ha messo in piedi una fabbrica di sigarette per confezionare pacchetti con tabacco estero da vendere in Italia e all’estero. La fabbrica è stata sequestrata. Le indagini si sono concentrate sul periodo tra il 2017 e il 2021 e hanno rivelato attività illecite come lo spaccio di droga, estorsioni e minacce ai familiari di un pentito e agli imprenditori che partecipavano alle aste giudiziarie.
Tra le persone arrestate figura anche un autista che prestava servizio per la Direzione Distrettuale Antimafia. Il dipendente del Ministero della Giustizia è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, insieme al cantante Tony Colombo e alla moglie Tina Rispoli. Il giudice ha disposto l’arresto in carcere per l’indagato.
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