Il rapimento a Marbella e la vita tra tende e camper sui Pirenei la storia di Alex Batty. Il giovane britannico scomparso a soli 11 anni durante una vacanza in Spagna. Ha preso una svolta straordinaria dopo sei anni di assenza. Ritrovato ora in Francia, il 17enne è riuscito a sfuggire da una misteriosa comunità spirituale che, stando a quanto raccontato, viveva in tende e camper ai piedi dei Pirenei.
Dopo la sua sparizione nel 2017, la nonna di Alex, Susan Caruana, tutrice legale del bambino, aveva segnalato il rapimento ma non aveva mai ricevuto notizie. La sua fuga è stata scoperta quando, da solo e disorientato, ha chiesto aiuto alla polizia di Tolosa, in Francia. Un camionista lo ha trovato in mezzo al nulla e ha contattato le autorità, aprendo così la pagina di un mistero che sembrava ormai sepolto nel passato.
La storia di Alex si intreccia con un viaggio iniziale a Marbella, dove era partito con la madre e il nonno. Tuttavia, anziché tornare come promesso, la famiglia era scomparsa nel nulla. Le indagini suggerivano una fuga verso il Marocco, ma il ritrovamento di Alex smentisce questa ipotesi. Il ragazzo è emerso da una comunità spirituale rurale sui Pirenei, dove vivevano in modo alternativo, lontano dalla scuola tradizionale e dalla vita convenzionale.
Alex è stato individuato a Revel, vicino a Tolosa, in Francia. La sua fuga è stata lunga e avventurosa, camminando per giorni tra le montagne. Nonostante la mancanza di documenti, è riuscito a identificarsi, e le forze dell’ordine affermano che il suo volto e la sua storia corrispondono perfettamente a quella del giovane britannico rapito nel 2017.
Attualmente, Alex è stato affidato ai servizi sociali in attesa che la sua famiglia si faccia avanti. La sua storia, raccontata con serenità e calma, getta luce su una vicenda intricata, aprendo la strada a nuove domande e speranze di una riunione familiare dopo anni di mistero e silenzio
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