Biden e Xi Jinping si incontrano per affrontare le tensioni tra USA e Cina
Tre accordi significativi potrebbero essere raggiunti durante l’incontro tra il presidente americano Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping, che si terrà domani negli Stati Uniti. Secondo l’esperto di geopolitica Francesco Sisci, il terzo possibile fronte di tensione tra le due superpotenze sarebbe più pericoloso degli altri due, rappresentati dalle crisi in Ucraina e nel Medio Oriente. Sisci sostiene che una posizione più ragionevole da entrambe le parti sarebbe vantaggiosa per l’Asia e per il resto del mondo.
Il primo accordo riguarderebbe il controllo dell’esportazione di fentanyl, una sostanza chimica che provoca numerose morti per overdose negli Stati Uniti. La Cina esporta prodotti chimici che vengono trasformati in fentanyl, spesso in Messico. Un accordo per controllare questa esportazione sarebbe un risultato positivo.
Il secondo accordo riguarderebbe la ripresa dei colloqui militari tra le due superpotenze, che erano stati interrotti. Questo sarebbe importante per stabilire regole di ingaggio nel Mar cinese meridionale e ridurre i rischi di scontri tra navi cinesi e altre unità vicine.
Infine, si ipotizza un accordo per limitare l’uso militare dell’intelligenza artificiale senza la supervisione umana. L’obiettivo sarebbe quello di evitare l’impiego di armi guidate esclusivamente dall’intelligenza artificiale.
Nonostante i problemi tra le due superpotenze, sembra che la Cina stia adottando un tono più moderato nei confronti degli Stati Uniti. Questo cambiamento potrebbe essere dovuto al fatto che i partner della Cina non stanno ottenendo successi nei conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza. Inoltre, Israele potrebbe emergere come un attore internazionale più forte nella regione del Medio Oriente, con il sostegno tacito dei Paesi arabi.
Sul fronte economico, non sembra che ci saranno grandi cambiamenti. Nonostante le tensioni, i rapporti economici tra USA e Cina continueranno, senza un completo disaccoppiamento delle economie. Tuttavia, una posizione più ragionevole da entrambe le parti faciliterebbe i rapporti non solo tra USA e Cina, ma anche in tutta l’Asia, dove nessuno vuole che la situazione sfugga di mano e si precipiti in una guerra.