L’imprenditore Marco Di Nunzio, residente in Colombia, è sotto indagine della procura di Milano per falsità in testamento. La segnalazione è giunta dall’ambasciata italiana a Bogotà nel giugno del 2023. Di Nunzio sostiene di essere uno degli eredi di Silvio Berlusconi, grazie a un testamento non olografo firmato a Cartagena due anni fa.
Di Nunzio ha inviato una “diffida” testamentaria allegando una pec con gli atti firmati dal notaio. Nella richiesta, ritenuta falsa, l’imprenditore afferma di essere beneficiario del 2% delle azioni Fininvest, di 26 milioni di euro (di cui 20 destinati a Forza Italia), delle azioni di una società proprietaria di ville ad Antigua e della nave ‘Principessa VaiVia’.
I pm Roberta Amadeo e Marcello Viola, titolari del fascicolo, hanno chiesto tramite rogatoria di ricevere i documenti notarili per verificare l’autenticità delle affermazioni di Di Nunzio. L’imprenditore, assistito dall’avvocato Erich Grimaldi, ha fatto registrare il testamento da un notaio a Napoli dopo un tentativo fallito a Milano.
La famiglia e la difesa di Silvio Berlusconi sono convinte che si tratti di un falso. Hanno fornito alla procura le prove che dimostrano che il Cavaliere non si trovava in Colombia il giorno del presunto testamento, il 21 settembre 2021.
L’indagine sulla falsità in testamento di Marco Di Nunzio, che sostiene di essere erede di Silvio Berlusconi, è in corso. La procura di Milano sta verificando l’autenticità dei documenti notarili presentati dall’imprenditore. La famiglia e la difesa di Berlusconi sono convinte che si tratti di un falso e hanno fornito prove che dimostrano l’assenza del Cavaliere in Colombia nel giorno del presunto testamento.
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