Berat, un autentico gioiello nascosto nel sud dell’Albania, si affaccia maestosa lungo il fiume Osum, che si snoda per 161 chilometri. Questa città, spesso ignorata dai turisti, è stata insignita del titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO grazie alla sua straordinaria conservazione dell’architettura ottomana e alla sua lunga storia di convivenza religiosa. A pochi passi l’uno dall’altro, si possono ammirare una moschea e una chiesa cattolica, simboli di una tradizione di tolleranza che ha caratterizzato la città per secoli. Conosciuta come la città delle mille finestre, Berat è anche una delle città più antiche d’Europa, dove il passato e il presente si fondono in un affascinante mosaico culturale.
La storia di Berat: Illirica, romana e ottomana
Le origini di Berat risalgono all’epoca illirica, ma è con l’arrivo dei romani nel III secolo a.C. che la città inizia a farsi notare. La sua posizione strategica lungo la Via Egnatia, una storica arteria romana che collegava Bisanzio al Mar Adriatico, ha fatto di Berat un crocevia di culture e civiltà. Nel corso dei secoli, la città ha subito l’influenza di diverse dominazioni, tra cui quella bizantina, slava e serba, fino a diventare parte dell’Impero Ottomano nel XV secolo.
Oggi, Berat si presenta come un raro esempio di città ottomana ben conservata, con un centro storico che funge da museo a cielo aperto. Le sue strade acciottolate, le chiese affrescate e le moschee ornate raccontano storie di un passato ricco e variegato. La città ha saputo rinnovarsi nel tempo, accogliendo i turisti con calore e offrendo loro un’esperienza unica di storia e cultura.
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Il centro storico e le sue meraviglie
Per coloro che desiderano esplorare Berat, il free tour di Berat, prenotabile su Civitatis, è un’ottima scelta. Questa visita guidata di due ore, condotta da una guida di lingua italiana, permette di scoprire i quartieri storici, le moschee, la chiesa della Trinità e il castello, tra le altre attrazioni. Il centro storico è suddiviso in tre zone: Kalaja, il castello; Mangalem, la zona sottostante; e Gorica, l’altra sponda del fiume.
Gorica, che in antico slavo significa “piccolo villaggio”, è storicamente a maggioranza cristiana e si trova sulla riva occidentale del fiume Osum. Mangalem, al contrario, è il quartiere musulmano, e il Ponte di Gorica, risalente al XVIII secolo, collega le due sponde. Questo ponte, con i suoi sette archi in pietra bianca, offre una vista panoramica sulla città e sul fiume.
Passeggiando per le strade di Berat, si possono ammirare le caratteristiche case ottomane, con le loro finestre decorate in legno e mattone. Le viuzze storiche invitano a perdersi tra chiese e moschee, mentre la zona pedonale, recentemente ristrutturata, è animata da bar e ristoranti caratteristici. Qui, i visitatori possono gustare piatti tipici e assaporare la famosa baklava fatta in casa.
Un’altra tappa imperdibile è il Castello di Kalaja, una fortezza che risale al IV secolo a.C. e che ha assunto la forma attuale nel XIII secolo. Con le sue 24 torri e una vista a 360 gradi sulla valle, il castello è un luogo affascinante da esplorare. Al suo interno, si trovano negozi, chiese bizantine e la Moschea Rossa, oltre al Museo Etnografico Nazionale. La presenza di numerose chiese, tra cui la Chiesa di San Teodoro e la Chiesa di Santa Maria Vllaherna, testimonia la ricca eredità culturale di Berat, rendendo questa città un luogo unico da visitare.