“Benefici di svegliarsi alle 4.30: la storia di Gioia e Nicole e il loro impegno per andare a scuola”

La mattina presto, alle 4.30, suona la sveglia per Gioia e Nicole, due ragazze di Monteforte d’Alpone (Verona). Per raggiungere la scuola a Legnago (Verona), dove studiano, devono fare un viaggio di quasi 3 ore, aspettando e prendendo coincidenze di autobus.

Gioia ha 15 anni, Nicole ne compirà 14 a ottobre. Quando si svegliano, fuori è ancora buio. Si preparano rapidamente, fanno colazione e controllano gli zaini. Poi escono di casa con il loro papà o la loro mamma, che le accompagnano in macchina fino alla stazione degli autobus più vicina, a San Bonifacio. Da lì, l’autobus dell’Atv (azienda trasporti Veronesi) parte alle 6.10, che è l’ultimo orario utile per raggiungere la coincidenza con il secondo autobus, che parte da Cologna Veneta alle 6.50. Infine, le due amiche arrivano a Legnago intorno alle 7.20-7.30, giusto in tempo per la campanella dell’Isiss ‘Minghetti’, che suona alle 7.45.

Il problema non è tanto la distanza tra Monteforte e Legnago (meno di 40 km), ma piuttosto il fatto che gli orari dei mezzi pubblici rendono necessario alzarsi presto, altrimenti rischiano di perdere gli autobus. “Certo, c’è un po’ di sacrificio,” dice Gioia, “ma ne vale la pena. Lo facciamo per il nostro futuro. Siamo convinte che la fatica verrà ripagata.” Il sogno delle due amiche è lavorare nel mondo della fotografia, nel campo del cinema.


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