Bashar Assad chiarisce la sua evacuazione dalla Siria dopo l’attacco alla base di Hmeimim

Bashar Assad, ex presidente siriano, smentisce voci sulla sua sicurezza e evacuazione forzata, attribuendo la situazione a pressioni russe e ribadendo il suo impegno nella lotta contro il terrorismo.
Bashar Assad chiarisce la sua evacuazione dalla Siria dopo l'attacco alla base di Hmeimim - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Bashar Assad, ex presidente della Siria, ha recentemente rilasciato una dichiarazione che ha suscitato interesse e preoccupazione tra i media internazionali e i sostenitori del regime. La sua apparizione è avvenuta dopo un periodo di silenzio, durante il quale si sono diffuse voci sulla sua sicurezza e sul suo futuro politico. L’ex leader ha esposto dettagli sulla sua evacuazione dall’area, avvenuta l’8 dicembre, e ha smentito una presunta pianificazione alla base dell’evento, attribuendo gli sviluppi a pressioni esterne, in particolare dalla Russia, a seguito di un attacco alla base aerea.

L’evacuazione: un’azione forzata o programmata?

Nella sua dichiarazione, Bashar Assad ha descritto la sua evacuazione come una misura non programmata, sottolineando che la richiesta è arrivata dai militari russi. L’ex presidente ha spiegato che si sarebbe recato alla base aerea di Hmeimim per coordinare le operazioni militari russe in Siria, ma il suo piano è stato interrotto dall’attacco aereo da parte di droni. Assad ha affermato di essere rimasto a Damasco fino alle prime ore del giorno dell’evacuazione, impegnato a svolgere i suoi doveri. Questa affermazione ha alimentato ulteriori discussioni sulle attuali condizioni di sicurezza e sul controllo che Assad ha effettivamente nel territorio siriano.

La situazione in Siria continua a essere tesa, con diverse fazioni che si contendono il potere. La spiegazione di Assad riguardo la sua evacuazione potrebbe riflettere il desiderio di mantenere un’immagine di stabilità e autorità in un momento di grande incertezza. L’ex presidente ha cercato di rassicurare i suoi sostenitori, fornendo un resoconto della situazione che enfatizza il suo impegno nei confronti della nazione nonostante le avversità.

Resistenza e determinazione nel confronto ai terroristi

Assad ha inoltre chiarito che, mai nella sua carriera, ha preso in considerazione l’idea di dimettersi o di cercare asilo. Ha dichiarato che la lotta contro le forze che descrive come terroriste è stata l’unica opzione percorribile. Durante la sua comunicazione, ha voluto rendere noto che, in un contesto dove lo Stato è minacciato dai cosiddetti terroristi, ricoprire un qualsiasi incarico di governo diventa privo di senso senza la possibilità di governare in sicurezza. Questo ragionamento riflette la narrazione prevalente nel governo siriano, che contrappone il regime alla minaccia terroristica.

In questo frangente, Assad ha espressamente affermato il suo attaccamento alla Siria e al suo popolo. La sua dichiarazione sembra mirare a consolidare il sostegno interno, facendo leva sull’idea di unità nazionale e di resistenza contro le aggressioni esterne. Le sue ultime parole hanno voluto ribadire il desiderio di un futuro libero e indipendente per il paese, esprimendo una determinazione che si contrappone alla crescente instabilità e al conflitto.

La disinformazione e il contesto mediatico

Assad ha menzionato anche quello che chiama “flusso di disinformazione” riguardo la sua sicurezza e le notizie che circolano sulla sua condizione. A suo avviso, le narrazioni distorte servono a presentare le azioni dei miliziani come una forma di liberazione, piuttosto che come atti di terrorismo. L’ex presidente ha denunciato la mancanza di informazione sulla sua persona, attribuendola a motivi di sicurezza.

Questa affermazione non è l’unica volta che il regime siriano ha lamentato una sorta di blackout informativo. I governanti siriani spesso accusano i media stranieri di distorcere i fatti al fine di minare la loro legittimità. La retorica di Assad intenta a chiarire le sue circostanze, rientra in un quadro molto complesso, dove la propaganda gioca un ruolo cruciale nel mantenere il sostegno popolare e nel gestire l’immagine del potere in un contesto di conflitto e crisi. Le sue dichiarazioni, quindi, sono parte di uno sforzo continuo per ripristinare la fiducia in un regime sempre più contestato e sotto pressione.

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