Dal 28 novembre al 3 dicembre 2023, il palcoscenico del Cometa OFF, situato in via Luca della Robbia, 47, a Roma, si accenderà per ospitare una produzione teatrale che promette di sondare le profondità oscure delle relazioni umane. L’Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta “Barbablù”, un’opera di Hattie Naylor, tradotta con maestria da Monica Capuani e interpretata magistralmente da Edoardo Frullini, sotto la direzione di Giulia Paoletti.
La trama di Barbablù
si dipana attorno al personaggio omonimo, un individuo singolare, affascinante e provocatorio. Barbablù è un abile seduttore che sa come conquistare le donne, o meglio, alcune donne. Il palcoscenico del Cometa OFF sarà illuminato da martedì 28 novembre a domenica 3 dicembre, con uno spettacolo che getta luce su tematiche profonde e attuali.
La pièce
tradotta da Monica Capuani, è un viaggio all’interno del tema delicato della violenza di genere. “Barbablù” diventa il pretesto per esplorare strati profondi e primordiali di comportamenti e personalità, trasformando ciò che sembra sano in qualcosa di malsano e patologico. Il personaggio di Barbablù diventa così un simbolo, un riflesso di una visione distorta delle relazioni, dei sentimenti e del sesso.
Giulia Paoletti
la regista di questa produzione, sottolinea l’importanza di non affrontare solo gli effetti visibili del male, ma di indagare le radici profonde di comportamenti nocivi. Attraverso il personaggio di Barbablù, lo spettacolo invita il pubblico a esplorare il lato oscuro delle relazioni umane, affrontando le cause alla base di comportamenti malsani.
Il progetto teatrale nasce dalla convinzione che il teatro può essere uno strumento potente per l’educazione, la conoscenza e la sensibilizzazione. Non solo limitato al palcoscenico, lo spettacolo si estende anche ai foyer del teatro, accogliendo la mostra “Com’eri vestita?”, curata in Italia dalle associazioni Libere Sinergie e Amnesty International.
“Com’eri vestita?” è una mostra che si basa su una domanda controversa spesso posta in casi di violenza di genere. La mostra, ideata da Jen Brockman e Mary A. Wyandt-Hiebert e diffusa in Italia grazie all’Associazione Libere Sinergie, racconta storie di abusi accanto agli abiti che le vittime indossavano al momento dell’aggressione. L’obiettivo è smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro scegliendo abiti diversi, sottolineando che la causa della violenza risiede nell’aggressore, non nell’abbigliamento della vittima.
La regista Giulia Paoletti, oltre a dirigere lo spettacolo, ha un percorso artistico e formativo ricco, con esperienze come attrice e assistente alla regia. Attualmente, lavora come operatrice culturale e regista presso il Centro di Produzione Teatrale Accademia Perduta/Romagna Teatri.
Edoardo Frullini
interprete di Barbablù, ha un background teatrale solido, diplomandosi con il massimo dei voti all’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini. La sua presenza scenica è stata notevole in produzioni come “Romeo e Giulietta, storia di amore e tifo con tragedia finale” e “La Classe”.
Hattie Naylor, l’autrice di “Barbablù”, è una scrittrice britannica pluripremiata con oltre cinquanta opere teatrali e altri lavori a suo nome. La sua pièce “Ivan And The Dogs” è stata nominata agli Olivier Awards e vincitrice del Tinniswood Award nel 2010.
Monica Capuani, la traduttrice del testo, è una giornalista freelance attiva nei settori cultura, società e spettacoli, con una vasta esperienza nella traduzione di opere letterarie e teatrali.
In conclusione
“Barbablù” al Cometa OFF non è solo uno spettacolo teatrale; è un’esperienza immersiva che cerca di portare il pubblico oltre la superficie delle relazioni, aprendo una finestra su temi profondi e rilevanti della società contemporanea. Un viaggio che combina la forza delle performance teatrali con la sensibilizzazione sociale, rendendo il teatro un potente strumento di riflessione e cambiamento.