Organizzare i compiti e iniziare bene il nuovo anno scolastico. La questione dei compiti estivi per i bambini si fa sempre più sentire mentre ci avviciniamo all’inizio del nuovo anno scolastico. Secondo il New York Times, molte mamme e papà sono preoccupati per come preparare i loro figli agli orari di settembre dopo mesi di risvegli tardivi e giochi sfrenati. Inoltre, si chiedono come supportarli nell’fare amicizia nella nuova classe e come difenderli per evitare conflitti con gli altri bambini.
Il conto alla rovescia per l’inizio dell’anno scolastico 2023/2024 è già iniziato. Mancano meno di 4 settimane alla prima campanella per oltre 2 milioni e mezzo di bambini italiani dai 6 ai 10 anni. E l’ansia dei genitori e dei ragazzi sta aumentando, con i libri dei compiti delle vacanze che rimangono ancora intonsi nonostante siano stati comprati in massa all’inizio delle ferie.
Ma cosa dicono i docenti e i ricercatori in scienza dell’educazione? Secondo loro, niente sprint, è meglio affrontare i compiti estivi in modalità slow. “Durante le vacanze basta far leggere i bambini, anche libri a loro scelta, fumetti e la settimana enigmistica. I bambini non sono bravi lettori e spesso leggono in modo non scorrevole”, afferma Teresa Ruggiero, insegnante di scuola primaria a Roma.
Secondo Ruggiero, fare una corsa per terminare i compiti estivi non fa bene. Lavorare durante le ultime settimane di vacanza dovrebbe essere un modo per abituarsi di nuovo ai ritmi scolastici, ma soprattutto alla scrittura e alla lettura. È importante creare uno spazio “lento” per dedicarsi a queste attività , senza demonizzare i compiti. Bisogna cambiare prospettiva, dedicando del tempo preciso ogni mattina o il primo pomeriggio, in un luogo tranquillo e piacevole per i bambini.
Oltre ai compiti estivi, c’è anche la preoccupazione dei genitori per i rapporti sociali dei loro figli in classe. Timidezza, conflitti e bullismo sono comuni. Secondo i ricercatori della Binghamton University di New York, il fare amicizia è un’abilità che deve essere coltivata fin dalla più tenera età . I genitori possono aiutare i loro figli sviluppando le loro capacità comunicative attraverso conversazioni, domande e attività pomeridiane collettive.
Tuttavia, c’è anche la questione dell’ansia genitoriale nel lasciare i propri figli a scuola. È necessario avere fiducia nell’istituzione scolastica, nei propri figli e nei docenti che gestiscono i ragazzi. Non si deve intervenire immediatamente nelle dinamiche relazionali tra il bambino e gli altri alunni, ma bisogna lasciarli affrontare e risolvere i conflitti da soli. Le scuole lavorano duramente per affrontare il bullismo e è importante che i bambini imparino a gestire situazioni non strutturate.
Infine, fare attività extrascolastiche insieme ad altri bambini può aiutare a migliorare le connessioni sociali e a fare nuove amicizie. Le scuole statali italiane spesso offrono attività pomeridiane, ma se non ci fossero, si possono cercare alternative come parrocchie o gruppi scout.
Quindi, genitori, niente ansia e niente sprint. Preparate i vostri figli in modo lento e dedicato, e fidatevi che saranno in grado di affrontare le sfide dell’anno scolastico.