La notte scorsa, i telespettatori di Italia 1 sono stati testimoni di un ritorno a sorpresa mentre il trapper 22enne, conosciuto come Baby Gang, è tornato nel suo luogo d’origine, Calolziocorte, attraverso le telecamere di “Le Iene”. Dopo essere stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione per rapina a gennaio, il giovane artista, nato Zaccaria Mouhib, ha fatto un’inattesa comparsa nella città che un tempo chiamava casa. Accompagnato dai giornalisti di “Le Iene”, Nicolò De Devitiis e Alessia Rafanelli, Baby Gang ha condiviso la sua storia in un’intervista franca e cruda.
Il rapper
Ora famoso in tutto il paese, ha fatto il suo ingresso a Calolziocorte a bordo di una Lamborghini nera, attirando l’attenzione di chiunque fosse nei paraggi. Questo evento ha portato alla luce la sua storia: una giovinezza segnata dalla criminalità e un passato in carcere, ma anche un presente di lusso eccessivo. Le telecamere di “Le Iene” lo hanno seguito mentre attraversava i luoghi della sua infanzia e incontrava le persone che avevano influenzato la sua vita.
Mentre il giovane trapper condivideva ricordi dolorosi
La sua infanzia trascorsa nelle case popolari di via Di Vittorio e della sua fuga di casa a soli 11 anni, sembrava determinato a confrontarsi con il suo passato. “Era da tanto che non tornavo qui”, ha confessato mentre passeggiava per le strade della sua città natale. “Quando ero piccolo, volevo solo andarmene.”
Il suo viaggio lo ha anche portato alla stazione ferroviaria
Un luogo che una volta chiamava casa dopo la fuga da casa. Qui ha incontrato “lo zio Antony”, una figura paterna che lo ha sostenuto durante gli anni difficili.
Ora, la sua vita è sospesa nell’attesa di una sentenza imminente in un nuovo processo che coinvolge anche un altro rapper, Simba la Rue. La decisione del tribunale determinerà se Baby Gang.