Avetrana contro la serie ‘Avetrana. Qui non è Hollywood’: il sindaco chiede rispetto per la comunità

Il Comune di Avetrana ha intrapreso un’azione legale per contrastare la messa in onda della serie televisiva intitolata ‘Avetrana. Qui non è Hollywood’, prevista per il prossimo venerdì sulla piattaforma streaming Disney Plus. Gli avvocati che rappresentano il Comune hanno depositato un ricorso cautelare d’urgenza presso l’Autorità giudiziaria, richiedendo la rettifica del titolo e la sospensione immediata della serie. La comunità locale teme che la rappresentazione del caso dell’omicidio di Sarah Scazzi possa perpetuare pregiudizi e danneggiare ulteriormente l’immagine di Avetrana, una località già scossa da un evento tragico che ha avuto una forte eco mediatica.

La posizione del Comune e le motivazioni del ricorso

Il ricorso messo in atto dal Comune di Avetrana è sostenuto da un pool di avvocati, tra cui Fabio Saponaro, Stefano Bardaro e Luca Bardaro, che hanno evidenziato in modo incisivo le ragioni alla base della loro azione legale. In particolare, il sindaco Antonio Iazzi ha sottolineato come la comunità di Avetrana abbia sempre cercato di distaccarsi dai pregiudizi legati all’omicidio di Sarah Scazzi, definito un evento che ha instillato sgomento tra i cittadini. Il sindaco ha affermato che la serie, così come è stata proposta, rischia di riportare alla ribalta un’immagine negativa della città, catapultando l’attenzione degli spettatori più sul territorio piuttosto che sul caso di cronaca in sé.

La nota ufficiale del Comune mette in risalto anche i danni già ricevuti in passato. Infatti, in precedenza, l’amministrazione si era costituita parte civile nel processo penale relativo al caso, culminato in una condanna degli imputati al risarcimento del danno all’immagine del Comune di Avetrana. La preoccupazione principale è che la serie tv possa aggravare questa situazione, mirando a diffondere contenuti che potrebbero essere percepiti come diffamatori e potenzialmente offensivi per la comunità.

Le preoccupazioni sul contenuto della serie

Un’altra importante questione sollevata nel ricorso riguarda la necessità per il Comune di visionare la serie in anteprima. Gli avvocati sostengono che sia cruciale analizzare i contenuti e l’approccio narrativo della serie per accertare se l’associazione del nome della cittadina al progetto cinematografico possa rivelarsi diffamatoria. I legali hanno espresso il timore che la serie possa dipingere Avetrana come una comunità ignorante e retrograda, additata per i crimini efferati collegati alla tragedia, un’immagine del tutto distante dalla realtà attuale.

Nella discussione legale, il Comune ha anche richiamato l’attenzione su alcune recensioni già apparse sul portale della Fondazione Ente dello Spettacolo. Queste recensioni evocano un’idea di ‘un’Italia oscura e spaventosa’, sottolineando una rappresentazione negativa dei luoghi e delle persone, con un’atmosfera di oppressione e cattiveria. Tali descrizioni, sebbene possano avere valore narrativo, risultano preoccupanti per la comunità, desiderosa di vedere riconosciuta la propria dignità e il proprio patrimonio sociale.

Avetrana e il riconoscimento come ‘Città d’Arte’

In contrasto con le rappresentazioni presenti nella serie, il sindaco Antonio Iazzi ha sottolineato i recenti riconoscimenti ricevuti da Avetrana, in particolare l’accreditamento come ‘Città d’Arte’ da parte della Regione Puglia, avvenuto nel luglio 2022. Questo titolo rappresenta un’importante validazione della storia, della cultura e della tradizione della cittadina, che possiede bellezze artistiche e un patrimonio naturale significativo.

Iazzi ha evidenziato le molte qualità che caratterizzano la comunità avetranese: l’accoglienza, l’ospitalità e la generosità della sua gente. Questi aspetti positivi sono in netta contrapposizione con le immagini negative spesso veicolate dai media in seguito ai fatti di cronaca. Il sindaco insiste sulla necessità di restituire a Avetrana la giusta connotazione, affinché non sia più vista unicamente attraverso il prisma di una tragedia, ma come un luogo ricco di cultura e storia, capace di accogliere visitatori e turisti in cerca di bellezza e autenticità.