Autopsia esclude cadute accidentali: Donna trova la morte a letto

Un'operazione è in corso nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, con controlli mirati volti al contrasto di ogni forma di illegalità da parte di 100 unità dell'Arma dei Carabinieri, nell'ambito di azioni pianificate dal prefetto di Roma Lamberto Giannini. Ne quartiere ieri un uomo è stato ucciso in strada in pieno giorno mentre era in auto con accanto la compagna. Il tema era stato affrontato nei giorni scorsi durante una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Le attività, organizzate d'intesa con la procura, informano i Cc, "mirano a fornire risposte sollecite a situazioni complesse che destano preoccupazione e allarme sociale, per affermare i valori della legalità e garantire sempre maggiori condizioni di sicurezza ai cittadini". Decine le perquisizioni da parte dei Carabinieri, anche con unità cinofile, alla ricerca di droga e armi. Nelle strade del quartiere sono in corso controlli, anche alla circolazione stradale con specifici posti di blocco, per la verifica di persone sospette in aree degradate. Verifiche dei Carabinieri sono in corso, insieme al personale di Acea Ato2, Areti e Italgas, sulla presenza di allacci abusivi alla rete elettrica, idrica e del gas e di eventuali occupazioni abusive degli alloggi di edilizia popolare. ANSA/ CARABINIERI ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK

Laura Pin, la donna di 74 anni trovata morta a Fiume Veneto, non è deceduta per una caduta dal letto come sostenuto dal marito Severino Sist. È quanto emerso dall’autopsia eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli. Secondo il consulente della Procura, il trauma cranico e l’emorragia cerebrale sarebbero invece riconducibili a percosse. Sono stati riscontrati ematomi e ecchimosi sul volto e sulla testa, compatibili con lesioni causate da corpi contundenti o colpi inferti a mani nude. L’autopsia ha anche stabilito che la morte è avvenuta il giorno precedente al ritrovamento del cadavere, ovvero il 27 giugno.

Il Gip di Pordenone aveva già riconosciuto la gravità degli indizi di colpevolezza e convalidato l’arresto del marito per l’ipotesi di omicidio aggravato. Anche i giudici del Riesame hanno confermato la tesi dell’accusa, ma non hanno ravvisato ulteriori esigenze cautelari. Di conseguenza, l’anziano è stato rilasciato ed è tornato nella propria abitazione, che nel frattempo è stata dissequestrata dopo i rilievi scientifici.

È importante precisare che i fatti descritti sono basati sull’autopsia eseguita dal medico legale e sulle decisioni prese dalle autorità giudiziarie competenti.

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