Il tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie dai privati è stato aggiornato al fine di garantire le prestazioni dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Secondo la bozza della manovra, è previsto un incremento dell’1% per il 2024, del 3% per il 2025 e del 4% per il 2026. Il limite di spesa sarà rideterminato in base alla spesa consuntivata nel 2011, con un aumento di 1 punto percentuale per il 2024, 3 punti per il 2025 e 4 punti dal 2026. Questo, naturalmente, nel rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del servizio sanitario regionale.
La bozza della manovra prevede anche un aumento della tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive del personale sanitario. Gli infermieri e il personale del comparto sanità potranno percepire fino a 60 euro lordi, mentre i medici del Servizio sanitario nazionale potranno arrivare fino a 100 euro. Questo aumento è finalizzato a far fronte alla carenza di personale sanitario, ridurre le liste d’attesa e limitare le esternalizzazioni. L’autorizzazione agli incrementi delle tariffe orarie sarà valida fino al 31 dicembre 2026 e sarà estesa, dal 2024 al 2026, a tutte le prestazioni aggiuntive svolte dal personale medico. Saranno stanziati 200 milioni di euro per il personale medico e 80 milioni di euro per il personale sanitario del comparto.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato che la nuova manovra prevede risorse per le assunzioni nel settore sanitario. L’incremento del fondo sanitario nazionale darà alle Regioni la possibilità di assumere nuovo personale. Schillaci ha dichiarato di essere fiducioso che tutte le Regioni coglieranno questa opportunità e ha assicurato il pieno supporto per l’ingresso del nuovo personale nel servizio sanitario nazionale. Il ministro ha ribadito che la sanità pubblica è una priorità per il Governo e che sono state destinate risorse per il rinnovo dei contratti di lavoro del personale sanitario dipendente e convenzionato.
Il Movimento 5 Stelle ha criticato il Governo per la gestione della sanità pubblica. Secondo i senatori e deputati del Movimento, il Governo è fuori dalla realtà e sta smantellando il Servizio sanitario nazionale. I dati dell’Istat e dei sondaggi mostrano una fiducia dei cittadini nella sanità pubblica ai minimi storici, con il 52% che preferisce il sistema privato. Inoltre, oltre 22 milioni di persone, il 40% degli italiani, sono costrette ad attendere mesi o addirittura anni per ricevere cure. Il Movimento 5 Stelle ha sottolineato che il Governo continua a tagliare la sanità pubblica, ad eccezione del rinnovo dei contratti del personale, che non è sufficiente per ridurre il divario con gli altri Paesi europei.
Un sondaggio dell’Istituto Noto ha rivelato che due cittadini su tre sono costretti a pagare per accedere alle visite nel privato, impoverendosi per curarsi. Inoltre, molti italiani scelgono di rinunciare direttamente alle cure. Il governo, secondo il sondaggio, continua a tagliare la sanità pubblica. L’unico aspetto positivo della manovra è il rinnovo dei contratti del personale, ma non è sufficiente per ridurre il divario con gli altri Paesi europei. Il Movimento 5 Stelle ha criticato il Governo per essere fuori dalla realtà e per mettere a rischio il futuro del Servizio sanitario nazionale.