Aumentano i centri per uomini autori di violenza in Italia
Il numero dei centri che si occupano degli uomini autori di violenza in Italia è in costante aumento. Secondo una recente indagine nazionale condotta dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr e dal Dipartimento per le Pari Opportunità , il numero dei centri è passato da 54 cinque anni fa a 94 entro la fine del 2022. Considerando anche le sedi secondarie, il totale dei punti di accesso è aumentato da 69 a 141 su tutto il territorio nazionale.
Nel corso del 2022, un totale di 4.174 uomini ha frequentato i centri per uomini autori di violenza, con una media di 45,9 uomini per centro. Nel 2017, erano 1.214 uomini con una media di 26,4 uomini per centro. Questo aumento dei centri ha permesso di soddisfare una domanda crescente. Secondo il sociologo Pietro Demurtas, che ha coordinato l’indagine, “l’accessibilità e la capillarità dei centri sul territorio sono migliorate. È aumentato il numero di uomini che si sono rivolti ai centri dopo essere entrati in contatto con altri servizi, il che dimostra l’importanza dell’integrazione dei centri nelle reti territoriali. È interessante notare che questo aumento è principalmente dovuto agli ingressi su invito, ad esempio da parte dell’autorità giudiziaria o del Questore, mentre è diminuita la proporzione di coloro che arrivano spontaneamente”.
La motivazione degli uomini autori di violenza
Secondo l’indagine, solo il 10% degli uomini presenti nei centri nel 2022 è entrato in modo spontaneo. La decisione di rivolgersi a un centro è stata spesso influenzata da consigli e raccomandazioni di professionisti con cui gli uomini sono entrati in contatto, come avvocati. Il 32% degli uomini è stato indirizzato al centro da professionisti, il 20,3% è stato inviato dall’autorità giudiziaria, il 13,3% dal Questore e il 24,5% da altri operatori dei servizi specializzati e generali presenti sul territorio. Negli ultimi cinque anni, sono state introdotte nuove norme, come il Codice Rosso, che prevede l’invio degli autori di violenza ai centri, e l’ammonimento del Questore, che prevede l’invio ai centri per prevenire le recidive.
Tuttavia, la motivazione degli uomini a lavorare su se stessi e prendere consapevolezza delle violenze commesse rappresenta ancora una sfida. Secondo Demurtas, “minore è la motivazione, maggiore è il rischio di abbandono del percorso”. È importante che i centri per uomini autori di violenza si integrino sempre di più con il sistema penale per intercettare un numero maggiore di soggetti e offrire loro un percorso di cambiamento efficace.
Collaborazione con la rete antiviolenza e valutazione del rischio
L’indagine ha evidenziato segnali positivi riguardo alla collaborazione dei centri con la rete antiviolenza sul territorio. Il 68% dei centri aderisce a una rete territoriale antiviolenza, rispetto al 58% del 2017. Tuttavia, il 16% dei centri non collabora ancora con i centri antiviolenza. Inoltre, l’80% dei centri effettua la valutazione del rischio, rispetto al 69% di cinque anni fa. È importante che i centri adottino protocolli validati a livello nazionale o internazionale per garantire un buon funzionamento dei programmi dedicati agli autori di violenza.
In conclusione, l’aumento dei centri per uomini autori di violenza in Italia è un segnale positivo, ma è necessario continuare a lavorare per migliorare la motivazione degli uomini a intraprendere un percorso di cambiamento e per garantire una collaborazione efficace con la rete antiviolenza e una valutazione accurata del rischio.