Secondo un’analisi della Coldiretti, il prezzo del grano pagato agli agricoltori è diminuito del 32% rispetto all’anno precedente, mentre il prezzo del pane venduto ai consumatori è aumentato fino al 20%. Questo ha portato a una forbice sempre più ampia tra il costo del grano e il prezzo del pane. A Milano, ad esempio, una pagnotta da un chilo costa 4,33 euro, mentre a Napoli il prezzo scende a 2,26 euro. Nonostante il calo dei raccolti a causa dei cambiamenti climatici, il grano viene sottopagato agli agricoltori a causa delle speculazioni sui mercati esteri. La Coldiretti chiede l’obbligo di indicare l’origine del grano utilizzato anche per pagnotte e panini, come avviene per la pasta. I consumi di pane sono crollati al minimo storico, con un calo del 33% in poco più di un decennio.
La speculazione sulla fame brucia 110 miliardi di dollari
Secondo l’analisi della Coldiretti, la speculazione sul grano ha bruciato nel mondo quasi 100 miliardi di dollari nell’ultimo anno. Le quotazioni internazionali sono diminuite da 9,28 dollari per bushel (27,216 chili) a poco più di 5,80 dollari per bushel. Questo ha causato danni ai contadini senza benefici per i consumatori. L’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più influenzato dai movimenti di capitale tra i mercati finanziari e quelli delle materie prime. Nonostante il calo dei prezzi, la produzione mondiale di grano è diminuita di 18 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il calo dei prezzi non ha migliorato gli approvvigionamenti nei Paesi più poveri, né evitato carestie e flussi migratori.
Conclusioni
Il prezzo del grano pagato agli agricoltori è diminuito del 32%, mentre il prezzo del pane venduto ai consumatori è aumentato fino al 20%. Nonostante il calo dei raccolti a causa dei cambiamenti climatici, il grano viene sottopagato agli agricoltori a causa delle speculazioni sui mercati esteri. La Coldiretti chiede l’obbligo di indicare l’origine del grano utilizzato anche per pagnotte e panini. I consumi di pane sono crollati al minimo storico, con un calo del 33% in poco più di un decennio. La speculazione sul grano ha bruciato nel mondo quasi 100 miliardi di dollari nell’ultimo anno, causando danni ai contadini senza benefici per i consumatori. Nonostante il calo dei prezzi, la produzione mondiale di grano è diminuita, ma ciò non ha migliorato gli approvvigionamenti nei Paesi più poveri né evitato carestie e flussi migratori.