Aumento del 3,2% dei Centri antiviolenza nel 2022 secondo l’Istat

Aumenta il numero dei Centri antiviolenza nel 2022, con un incremento del 3,2% rispetto all’anno precedente e del 37% rispetto al 2017, secondo l’Istat. L’istituto ha iniziato a raccogliere dati sul Sistema di Protezione delle donne vittime di violenza nel 2017. Nel 2018 sono state avviate indagini sulle prestazioni e i servizi offerti dai Centri antiviolenza e sulle Case rifugio. Nel 2020 sono state raccolte statistiche sull’utilizzo dei Centri antiviolenza e sulla diffusione del numero di pubblica utilità 1522 per la violenza e lo stalking. Queste rilevazioni sono realizzate in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità e le Regioni. I Centri antiviolenza offrono anche sportelli di ascolto, che favoriscono la vicinanza territoriale per le donne in cerca di protezione.

I Centri antiviolenza hanno introdotto nuove forme di comunicazione per le donne, come l’uso di email, messaggi scritti e social media, con il 83,7% dei Centri che le hanno attivate. Nel 2022, sono state registrate 105.129 richieste di aiuto da parte delle donne, con un aumento del 4,9% rispetto all’anno precedente. L’85,1% dei Centri antiviolenza fa parte di reti territoriali, e maggiore è la rete di protezione, maggiore è la capacità dei Centri di offrire servizi alle donne. Attualmente, ci sono 5.916 operatrici che lavorano presso i Centri antiviolenza. Il 48,7% di loro presta servizio in forma volontaria, ma c’è un aumento del personale retribuito. I Centri antiviolenza forniscono formazione alle loro operatrici, con l’86,8% che offre corsi almeno una volta all’anno, anche se non organizzati direttamente dai Centri stessi. Nel 2022, sono state 60.751 le donne che hanno contattato almeno una volta i Centri antiviolenza, con un aumento del 7,8% rispetto all’anno precedente e del 39,8% rispetto al 2017.

Più di 26.000 donne stanno affrontando il percorso di uscita dalla violenza con l’aiuto dei Centri antiviolenza nel 2022. Questo percorso coinvolge diversi servizi, e il 20,9% delle donne si è rivolto a più di tre servizi prima di arrivare al Centro antiviolenza. Le donne cercano ascolto, accoglienza e aiuto nella ricerca di lavoro e alloggio. Le principali forme di violenza subite dalle donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza sono fisiche, psicologiche, minacce ed economiche, che possono durare anni. Il 31% delle donne arriva al pronto soccorso a causa delle violenze subite, mentre il 13,6% finisce in ospedale. Il 30% delle donne ha un alto rischio di recidiva.

La maggioranza degli autori delle violenze sono partner o ex partner (78,3%), seguiti da altri familiari (11,1%). La propensione a denunciare è legata al numero di violenze subite, con il 41,8% degli autori denunciati nel caso di più di cinque violenze. Il 27,5% delle donne ha richiesto provvedimenti di allontanamento o divieto di avvicinamento, e queste richieste sono state soddisfatte nel 69,7% dei casi, con un tempo medio di 15 giorni per ottenere il provvedimento. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica prevede che gli Stati membri offrano servizi di supporto immediato, a breve e lungo termine, per le vittime di violenza.

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