Gli italiani si trovano di fronte a un autunno difficile per quanto riguarda le bollette, a causa dell’impatto dei costi dell’energia causati dalle guerre in Ucraina e Israele. Cristiano Bilucaglia, presidente dell’osservatorio per l’energia Ubroker, spiega che il settore energetico è nuovamente sotto tensione a causa del conflitto fra Israele ed Hamas in Palestina, che avrà ripercussioni mondiali.
Secondo l’osservatorio, la situazione potrebbe coinvolgere altri paesi chiave nell’approvvigionamento energetico, come il Nord Africa, l’Algeria, la Libia e l’Azerbaijan. Questa guerra “religiosa” influenzerà l’Europa e l’intero settore energetico, considerando che il Medio Oriente detiene il 42% delle riserve globali di gas.
L’Osservatorio uBroker sull’energia aveva già previsto un aumento dei prezzi di luce e gas per i prossimi trimestri, ma il conflitto ha accelerato questo processo. Il valore del gas (PSV) è aumentato notevolmente, passando da 31,15 euro/MWh a 53,20 euro/MWh in pochi giorni. Anche la bolletta della luce è salita del 23,42% rispetto ad agosto, con stime che prevedono un aumento del 45,95% per gennaio 2024.
La dipendenza energetica dell’Italia e dell’Europa da paesi soggetti a crisi e conflitti è un problema. Attualmente, il 36% del gas italiano proviene dall’Algeria. Per affrontare questa situazione, è necessario investire nel settore energetico, puntando sulle fonti rinnovabili e sul nucleare, e diversificare le forniture, riducendo la dipendenza dalle zone instabili.
In conclusione, ogni crisi e conflitto ricordano all’Italia che è necessario aumentare l’indipendenza energetica del paese.
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