Il 24 maggio 2014, un uomo apre il fuoco nell’atrio del Museo ebraico di Bruxelles, uccidendo quattro persone. L’attacco viene considerato il primo commesso in Europa da un combattente di ritorno dalla Siria.
Nei giorni successivi all’attentato alla sede di Charlie Hebdo a Parigi, la polizia belga conduce operazioni anti-terrorismo a Verviers, alla ricerca di legami con l’attentato. Le operazioni portano all’arresto e alla morte di due sospetti terroristi.
Il 15 novembre 2015, la Francia è vittima dei devastanti attentati di Parigi e Saint-Denis. Salah Abdeslam, uno degli attentatori, viene arrestato in Belgio nel marzo 2016, dopo una lunga fuga e una caccia all’uomo che coinvolge le forze dell’ordine locali.
Il 22 marzo 2016, tre attentatori suicidi colpiscono l’aeroporto di Bruxelles-National e la metropolitana, causando la morte di 32 persone. Le indagini rivelano le connessioni tra gli attentati di Bruxelles e quelli di Parigi, nonché i legami degli attentatori con Salah Abdeslam.
Nel 2016, un algerino residente in Belgio attacca due agenti di polizia a Charleroi, ferendoli prima di essere ucciso. Nel 2017, un uomo di origine somala aggredisce dei soldati nel centro di Bruxelles, venendo ucciso.
Nel maggio 2018, Benjamin Herman, un criminale radicalizzato, uccide due poliziotte e uno studente a Liegi, prima di essere ucciso dalle forze dell’ordine.
Questi episodi evidenziano la presenza della violenza terroristica in Belgio, un paese che ha subito numerosi attacchi negli ultimi anni e che è stato coinvolto anche negli attentati di Parigi.