Tensione nel nord del Kosovo dopo l’uccisione di un agente di polizia e il ferimento di altri due durante uno scontro a fuoco a Banjska. Il premier Albin Kurti accusa la Serbia di sostenere attacchi contro la polizia kosovara da parte di un gruppo di professionisti armati, che si trova all’interno e intorno a un monastero. Kurti condanna l’attacco definendolo criminale e terroristico e invita gli assalitori a consegnarsi alle autorità. La Chiesa serbo-ortodossa conferma l’irruzione nel monastero. La polizia riferisce che uno degli aggressori serbi è stato ucciso. La presidente Vjosa Osmani denuncia l’attacco come un attacco all’ordine e alla legge nel nord del Kosovo, sottolineando il potere destabilizzante delle bande criminali organizzate dalla Serbia. Osmani chiede il sostegno degli alleati del Kosovo per ristabilire la legge e l’ordine e preservare la sovranità del Paese. L’UE condanna l’attacco e chiede che cessino immediatamente gli scontri, affermando che altre vite innocenti sono a rischio. La ministra degli Esteri kosovara, Donika Gervalla-Schwarz, critica l’Alto rappresentante dell’UE per la politica estera, Josep Borrell, definendo il suo messaggio di condanna parziale e accusandolo di cinismo.