Atenei italiani in movimento: dalla Sapienza all’occupazione

Gli studenti universitari italiani si sono uniti alle manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese. In diverse città, tra cui Roma, Milano, Venezia, Napoli e Padova, sono state organizzate proteste e occupazioni di edifici universitari.

A Milano, cinque studenti hanno interrotto un evento dell’Università Statale, salendo sul palco con uno striscione che esprimeva solidarietà alla Palestina. A Roma, gli attivisti di Cambiare rotta hanno occupato la facoltà di Scienze politiche e hanno chiesto alla rettrice di revocare una mozione pro-Israele votata in precedenza.

A Venezia, il collettivo universitario Liberi Saperi Critici ha ripreso il presidio presso l’Università Ca’ Foscari, appendendo uno striscione con la bandiera della Palestina al balcone del rettorato. A Napoli, uno sciopero studentesco è stato organizzato davanti all’Università l’Orientale, occupata in segno di solidarietà con il popolo palestinese.

Anche sui social media, gli studenti hanno espresso il loro sostegno alla Palestina. Clelia Li Vigni, studentessa e candidata ricercatrice alla Normale di Pisa, ha promosso un appello firmato da oltre 160 persone dell’ateneo, che esprime preoccupazione per i bombardamenti di Gaza e chiede la fine dell’apartheid e dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi.

Le manifestazioni studentesche sono continuate anche a Padova, dove circa duecento studenti hanno occupato il cortile del Palazzo del Bo, sede dell’Università degli Studi, esponendo cartelli e striscioni a sostegno della Palestina.

Le proteste degli studenti universitari italiani riflettono la crescente preoccupazione per il conflitto israelo-palestinese e l’appoggio alla causa palestinese.