Assolto imprenditore Alfonso Annunziata dall’accusa di associazione mafiosa
La Corte d’appello di Reggio Calabria ha emesso una sentenza di assoluzione per l’imprenditore Alfonso Annunziata, di 80 anni, originario di San Giuseppe Vesuviano ma residente a Gioia Tauro. Annunziata era stato condannato in primo grado a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa, ma la Corte d’appello ha accolto la tesi difensiva secondo cui l’imputato non aveva alcun legame con la criminalità organizzata. La Procura generale aveva invece chiesto la conferma della condanna.
La sentenza di assoluzione ha comportato anche la revoca del sequestro dei beni mobili ed immobili, del valore di oltre duecento milioni di euro, che erano stati confiscati all’imprenditore al momento del suo arresto nel 2016. Tra i beni sequestrati vi erano 85 immobili, quattro imprese, due società di capitali e 42 rapporti finanziari.
La Corte d’appello ha inoltre assolto otto familiari di Annunziata, tra cui la moglie, quattro figlie e tre generi, che erano stati accusati di associazione per delinquere per aver fornito supporto finanziario e personale all’imprenditore e ai suoi presunti contatti mafiosi. Anche in questo caso, la difesa aveva sostenuto l’innocenza dei familiari, che erano già stati assolti in primo grado.
Gli avvocati difensori, Armando Veneto e Vincenzo Maiello, hanno commentato la sentenza con soddisfazione, affermando di aver sempre lottato per dimostrare l’innocenza di Annunziata. “Finalmente, dopo otto anni, si è riusciti a comprendere che Alfonso Annunziata è una persona perbene e non un mafioso”, ha dichiarato l’avvocato Veneto.
La sentenza di assoluzione rappresenta un importante risultato per l’imprenditore e i suoi familiari, che possono finalmente vedere riconosciuta la loro innocenza. Resta da vedere se ci saranno ulteriori sviluppi in questa vicenda giudiziaria, ma per il momento Alfonso Annunziata può finalmente voltare pagina e riprendere la sua vita senza l’ombra dell’accusa di associazione mafiosa.