Dieci associazioni del settore trotto hanno inviato una lettera al Masaf, denunciando la crisi che da oltre un decennio colpisce l’ippica. Tra i punti salienti del documento, si evidenziano il montepremi sempre più povero e mal distribuito nelle diverse aree geografiche, le condizioni pessime degli ippodromi e i ritardi nei pagamenti dei premi. Secondo le associazioni, senza interventi immediati e concreti, il settore rischia di dover cessare l’attività a partire dal primo gennaio prossimo. Ciò comporterebbe la chiusura delle scuderie, il licenziamento di migliaia di addetti e la consegna di migliaia di cavalli e fattrici al Ministero.
Richieste di intervento
Nella lettera inviata al Masaf, le associazioni del trotto chiedono un aumento dello stanziamento del montepremi di 20 milioni di euro annui per i prossimi tre anni. Sottolineano inoltre la necessità di una diversa distribuzione del montepremi a livello geografico e la revisione delle convenzioni con le società di corsa. Un altro punto critico riguarda le condizioni degli ippodromi, che vengono definite pessime a causa del disinteresse degli stessi. Le associazioni chiedono quindi un sistema di pagamento dei premi che consenta agli operatori di riceverli entro massimo 30 giorni dalla data della corsa.
Le associazioni firmatarie
La lettera è stata firmata dalle seguenti associazioni: Anact, Ciga, Federnat, Imprenditori Ippici, Ippica Nuova, Organismo Ippico, Ptl, Snapt, Upt e Urtuma. Queste associazioni rappresentano gli operatori del settore trotto e si sono unite per chiedere interventi urgenti al fine di salvaguardare l’ippica e evitare la chiusura delle attività.
Una crisi che dura da oltre un decennio
Le associazioni sottolineano che la crisi che colpisce l’ippica non è una novità, ma si protrae da oltre dieci anni. Denunciano inoltre la mancanza di risposte ai problemi sollevati nel corso del tempo. La situazione è diventata insostenibile e richiede interventi immediati per evitare conseguenze disastrose per il settore.
Il futuro dell’ippica in pericolo
Senza gli interventi richiesti, a partire dal primo gennaio prossimo gli operatori del settore non saranno più in grado di partecipare alle corse. Ciò comporterebbe la chiusura delle scuderie, il licenziamento di migliaia di addetti e la consegna di migliaia di cavalli e fattrici al Ministero. La situazione è grave e richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni per salvaguardare l’ippica e il lavoro di tante persone coinvolte nel settore.
Conclusioni
La lettera inviata al Masaf da dieci associazioni del settore trotto evidenzia la grave crisi che colpisce l’ippica da oltre un decennio. Le richieste di intervento riguardano un aumento del montepremi, una diversa distribuzione geografica dei premi, la revisione delle convenzioni con le società di corsa e un sistema di pagamento dei premi più rapido. Senza interventi immediati, il settore rischia di dover cessare l’attività, con conseguenze disastrose per gli operatori e per l’intero settore.