Assegno d’inclusione: sostegno economico per 737.400 famiglie italiane

Secondo le stime dell’Inps, quasi 740mila famiglie ex percettrici del Reddito di cittadinanza potranno accedere alla piattaforma Siisl per richiedere l’Assegno d’inclusione a partire da gennaio. Tra queste famiglie, 348.100 hanno un minore, 215.800 una persona disabile e 341.700 un anziano. Questo numero si aggiungerà alle 112mila domande già presentate sulla piattaforma, che è operativa dal 1° settembre. La maggior parte delle richieste proviene dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Calabria e dal Lazio.

La piattaforma Siisl offre opportunità di formazione e lavoro in costante aggiornamento. Finora sono state pubblicate 60mila offerte di lavoro e circa 600mila opportunità di formazione. Sono stati caricati 69mila curriculum da parte dei 107mila iscritti. L’obiettivo dell’Inps è quello di creare un “mercato del lavoro digitale” in Italia, riunendo in un unico luogo soggetti pubblici e privati che supportano l’attivazione lavorativa, come le Regioni, i centri per l’impiego, gli enti formatori e le agenzie per il lavoro accreditate. Questa integrazione aumenta le possibilità di inserimento lavorativo. Entro la fine dell’anno, l’incrocio tra profilo individuale e opportunità di lavoro o corsi di formazione sarà ancora più veloce grazie all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale.

La piattaforma Siisl è stata aperta inizialmente alle persone in maggior bisogno, in attesa dell’apertura alle famiglie richiedenti l’Assegno di inclusione. Il sistema è stato progettato in modo modulare e flessibile per poter includere progressivamente diverse categorie o nuovi soggetti che offrono lavoro o occasioni formative.

I dati sui primi 112mila utenti di Siisl mostrano una diversificazione delle situazioni. Il 45,5% ha solo la licenza media, il 35,6% ha il diploma di scuola superiore e solo il 4,7% ha una laurea. Il percorso verso un lavoro o un corso di formazione prevede la presentazione del curriculum sulla piattaforma e la visione delle offerte di lavoro disponibili. Se le competenze non sono adeguate, sono disponibili corsi formativi per acquisire le competenze necessarie. L’utente può quindi concludere un patto di servizio personalizzato, che lo indirizzerà verso il percorso di inserimento lavorativo più adatto.

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