La cantina umbra Arnaldo Caprai, situata a Montefalco, ha intrapreso una significativa decisione: trasferire la produzione di vino negli Stati Uniti per eludere i potenziali dazi che potrebbero colpire il settore. Questa mossa, già in atto, assicurerà un rifornimento costante al mercato statunitense fino al primo trimestre del 2026. Marco Caprai, leader dell’azienda, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alle conseguenze devastanti che tali misure potrebbero avere sul settore agricolo.
Il valore dell’export umbro
Attualmente, l’export di vino umbro verso gli Stati Uniti è stimato intorno ai 15 milioni di euro. Tuttavia, Marco Caprai avverte che questo valore potrebbe subire un drastico ridimensionamento, potenzialmente dimezzandosi a causa della minaccia di dazi. Le conseguenze non si limiteranno al commercio, ma colpiranno anche gli investimenti che le cantine, grandi e piccole, hanno realizzato nel tempo per affermarsi in un mercato statunitense considerato tra i più competitivi a livello globale. La situazione si fa sempre più critica, e le cantine locali potrebbero trovarsi in difficoltà nel mantenere la loro presenza in un mercato così rilevante.
Le sfide del settore agroalimentare
Oltre al vino, Caprai ha evidenziato che l’intero settore agroalimentare potrebbe subire danni significativi. Prodotti trasformati come prosciutto, salami e formaggi risultano particolarmente vulnerabili. La maggior parte della soia e del mais importati in Europa proviene dagli Stati Uniti, e l’introduzione di dazi europei potrebbe far lievitare i costi, incidendo direttamente sui prezzi dei prodotti destinati al mercato americano. Questa situazione non mette a rischio solo le cantine, ma anche l’intera filiera agroalimentare.
Verso un’europa autosufficiente
In questo contesto, Marco Caprai ha sottolineato l’importanza di tornare a una produzione autosufficiente in Europa. Ha richiamato alla mente l’idea fondante della Comunità Europea, che mirava a garantire l’autosufficienza alimentare. Secondo lui, è fondamentale rivedere la Politica Agricola Comune (PAC) e ripensare il Green Deal per affrontare le sfide attuali e future del settore agricolo europeo. Solo attraverso un approccio rinnovato e strategico, l’Europa potrà affrontare le difficoltà e garantire un futuro sostenibile per il proprio agroalimentare.