Approvata la legge sulla maternità surrogata: nuovi divieti per gli italiani anche all’estero

Il Senato italiano approva il divieto di maternità surrogata per i cittadini italiani anche all’estero, suscitando accesi dibattiti tra maggioranza e opposizioni sui diritti delle donne e l’etica della riproduzione.
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In un clima di forte tensione e contrasti tra le forze politiche, il Senato italiano ha approvato il disegno di legge n. 824 sulla maternità surrogata, che estende il divieto di questa pratica anche ai cittadini italiani che decidono di percorrere questa strada all’estero. Il provvedimento, già votato dalla Camera dei Deputati, ha suscitato vivaci dibattiti e scontri verbali durante i lavori in Aula, evidenziando il divario tra maggioranza e opposizioni.

Il contenuto della nuova legge sulla maternità surrogata

La nuova norma stabilisce che non solo la maternità surrogata è vietata in Italia, dove già era considerata illegale, ma si estende a tutti i cittadini italiani che decidono di accedere a tale pratica in nazioni dove essa è invece consentita. Con una votazione che ha visto 84 favorevoli e 58 contrari, il disegno di legge ha ricevuto l’appoggio delle forze di governo, tra cui Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Di contro, le opposizioni hanno alzato la voce per contestare un provvedimento che ritengono non solo irragionevole, ma anche lesivo dei diritti individuali.

Il disegno di legge è stato presentato dalla senatrice Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, suscitando un acceso dibattito in Aula che ha messo in luce differenti visioni sulla questione della maternità surrogata e sui diritti delle donne. La legge, da molti considerata una misura di propaganda, potrebbe sollevare interrogativi sulla sua concretizzabilità e applicabilità nel contesto italiano e nell’ambito del diritto internazionale.

Gli scontri in Senato: un dibattito acceso e polemico

La giornata di discussione in Senato è stata caratterizzata da battibecchi e scontri frontali tra le diverse fazioni politiche. La presidente dell’Aula ha dovuto richiamare all’ordine più volte i senatori, evidenziando la difficoltà di mantenere un dibattito pacato di fronte a posizioni contrapposte. Durante un intervento, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Elisa Pirro, ha messo in discussione il concetto di possesso degli organi, affermando il diritto delle donne di disporre del proprio corpo. Le sue affermazioni, però, sono state continuamente interrotte dalle opposizioni, creando un clima di confusione e tensione.

La senatrice ha sottolineato come la legislazione non dovrebbe calpestare i diritti delle donne, mentre il senatore della Lega, Massimiliano Romeo, ha dichiarato che la maternità surrogata rappresenti un regresso a forme di sfruttamento. Secondo lui, donne in condizioni di vulnerabilità economica potrebbero ritrovarsi in una situazione di sfruttamento, compiendo scelte obbligate per il guadagno.

Questo dibattito acceso ha fatto emergere opinioni diametralmente opposte: da un lato la visione di una regolamentazione che tuteli i diritti delle donne, dall’altro una proposta di legge che, secondo le opposizioni, rischia di penalizzare ulteriormente le libertà individuali nel contesto di una società rispettosa degli autonomi diritti e delle scelte personali.

Reazioni e critiche alle nuove disposizioni legislative

Le reazioni all’approvazione della norma non si sono fatte attendere. Le opposizioni hanno sollevato critiche riguardo alla formulazione della legge, definendola come una misura irricevibile e disallineata rispetto alle direttive europee e delle Corti di giustizia. Anna Rossomando del Partito Democratico ha messo in evidenza come questa legislazione non rappresenti una novità giuridica, ma piuttosto tenti di estendere un reato già esistente a un ambito più ampio, il che la renderebbe “irragionevole”.

Un altro esponente del gruppo dem, Filippo Sensi, ha espresso la sua posizione, affermando l’importanza di approcci che riflettano la vera essenza dell’amore e della disponibilità nei confronti della vita. Le sue parole hanno evidenziato come la legge attuale non tenga conto degli aspetti umani e sentimentali legati alla maternità surrogata.

Da parte della maggioranza, Gianni Berrino ha sostenuto che esistono basi scientifiche che giustificherebbero la legge, citando il fenomeno del microchimerismo fetale, un aspetto biologico che, secondo lui, sottolinea l’importanza del legame tra madre e figlio. Le controversie su tale affermazione hanno continuato a alimentare il dibattito.

L’approvazione della legge sulla maternità surrogata rappresenta un momento significativo nella legislazione italiana, portando a galla temi cruciali legati ai diritti delle donne, all’etica della riproduzione e alle diversità culturali. La controversia su questo argomento è destinata a proseguire, riflettendo le complessità di una società in evoluzione e i conflitti di valori che la attraversano.