L’antibiotico-resistenza è una delle più grandi sfide sanitarie a livello globale, con implicazioni significative per la salute pubblica. Questo fenomeno, che riguarda l’incapacità degli antibiotici di combattere le infezioni, sta affliggendo anche i Paesi occidentali, dove le politiche attuali non sembrano efficaci. Durante il recente G7 Salute tenutosi ad Ancona, Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma Emergenze Sanitarie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , ha portato alla luce queste problematiche, evidenziando la necessità urgente di interventi mirati.
Mike Ryan ha condiviso una testimonianza toccante che mette in evidenza la gravità della situazione: ha perso un familiare a causa di un’infezione contratta in ospedale, complicata dall’antibiotico-resistenza. Questa triste esperienza personale non è un caso isolato, ma riflette una realtà crescente. Gli antibiotici, considerati una delle più significative scoperte mediche della storia, stanno perdendo la loro efficacia a causa dell’uso eccessivo e spesso inappropriato. La comunità scientifica avverte che l’abuso di questi farmaci da parte degli esseri umani e degli animali rappresenta una minaccia diretta alla salute globale.
La sensibilizzazione su questo problema è cruciale. Mentre viene naturale incolpare singoli medici o pazienti per l’uso scorretto degli antibiotici, Ryan sottolinea che è il sistema e le politiche che devono essere riviste. “La responsabilità non dovrebbe ricadere esclusivamente sui cittadini, ma deve essere condivisa tra governi, enti di controllo e professionisti della salute.” Solo attraverso una revisione critica e una ristrutturazione delle politiche sanitarie sarà possibile affrontare seriamente la questione dell’antibiotico-resistenza.
Nel suo intervento, Ryan ha messo in evidenza che attualmente esistono politiche inadeguate che impediscono un uso corretto degli antibiotici. È fondamentale creare linee guida chiare per garantire l’appropriato uso di questi farmaci negli esseri umani e negli animali. Ad esempio, molte pratiche agricole attualmente consentono l’uso di antibiotici come promotori di crescita, una pratica che dovrebbe essere urgentemente rivista per preservare l’efficacia degli antibiotici. “La necessità di un cambiamento in questo settore è evidente e implica un rinnovato impegno nella ricerca e nell’innovazione.”
In questo contesto, è cruciale per i governi investire non solo nella salute umana ma anche in programmi di agricoltura sostenibile. Incentivare pratiche agricole che non facciano uso di antibiotici come supporto alla crescita è un passo essenziale. Mentre gli investimenti sono una parte importante della soluzione, Ryan avverte che non possono risolvere tutti i problemi. “La consapevolezza pubblica e l’educazione riguardo all’uso degli antibiotici sono altrettanto fondamentali.”
L’Europa si trova in una posizione particolarmente fragile rispetto alle epidemie e pandemie, e l’Italia, con la sua storia di interazioni commerciali e turistiche, è a rischio elevato. Ryan ha sottolineato che, sebbene i sistemi sanitari siano più robusti e preparati rispetto al passato, non si può dare per scontata la sicurezza della popolazione. L’emergere di nuovi patogeni e la continua diffusione di virus e batteri resistenti costituiscono un pericolo costante.
È quindi essenziale che i governi e i professionisti della salute collaborino per sviluppare strategie che possano affrontare la minaccia dell’antibiotico-resistenza. Ciò implica anche l’importanza di monitorare constantemente i focolai di infezioni e adeguare le politiche di salute pubblica di conseguenza. Solo una visione olistica e una cooperazione efficace a livello internazionale potranno garantire che l’eredità degli antibiotici continui a proteggere l’umanità dalle infezioni letali.
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