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“Annullato a Milano l’obbligo di sensori dell’angolo cieco: decisione del Tar e impatto sulle persone e sulla sicurezza stradale”
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“Annullato a Milano l’obbligo di sensori dell’angolo cieco: decisione del Tar e impatto sulle persone e sulla sicurezza stradale”

Accertamenti effettuati nella zona dei Bastioni di Porta Nuova, nel centro di Milano, dove una donna di 66 anni in bicicletta è stata investita da una betoniera, 2 Novembre 2022. ANSA/MATTEO CORNER

Annullati dal Tar gli atti del Comune di Milano sul divieto di accesso nelle zone di area B e C

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) della Lombardia ha annullato completamente gli atti del Comune di Milano che imponevano il divieto di accesso alle zone di area B e C per bus e camion privi dei sensori dell’angolo cieco. Questa misura era entrata in vigore il primo ottobre scorso, in seguito a una serie di incidenti mortali.

Secondo il Tar, al quale si sono rivolte aziende di trasporto e l’Associazione Nazionale Trasporti e Logistica (Assotir) con due distinti ricorsi che sono stati poi riuniti, il Comune non ha la competenza per regolamentare la circolazione stradale in materia di ordine pubblico e sicurezza, che sono competenze “esclusive” dello Stato.

Il Tar ha sottolineato che “il codice della strada ha centralizzato presso gli organi centrali, in modo coerente, l’omologazione e l’approvazione sia dei dispositivi di controllo e regolazione del traffico” sia “dei dispositivi aggiuntivi di marcia”. Le Regioni possono intervenire su questioni riguardanti la tutela della salute, mentre i comuni possono “istituire zone a traffico limitato nelle aree urbane (come le aree B e C di Milano nel caso specifico) per ‘esigenze di prevenzione dell’inquinamento e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale'”.

Tuttavia, in questo caso, “è evidente che un dispositivo volto a prevenire incidenti che coinvolgono pedoni e ciclisti risponde a una necessità di ordine pubblico e sicurezza, del tutto estranea a fattori che influiscono sull’ambiente e sui beni culturali, ma che invece è ‘funzionale alla protezione dell’incolumità personale’ per ‘prevenire una serie di reati come l’omicidio colposo e le lesioni colpose'”.

L’assessora milanese alla Mobilità ha sottolineato che si tratta di una “misura essenziale per proteggere i ciclisti e i pedoni”. Palazzo Marino, ha aggiunto, intende “presentare un appello al Consiglio di Stato”, ma nel frattempo chiede al Governo di intervenire “per introdurre questa misura in tutte le città al fine di proteggere chi percorre le strade in bicicletta e a piedi”.