Andrey Rublev, tennista russo di grande talento, ha condiviso una testimonianza profonda sulla sua lotta personale contro la depressione e gli atti di autolesionismo che lo hanno accompagnato. Le sue parole offrono uno sguardo toccante sulla sua trasformazione interiore e sull’importanza che il tennis ha avuto nel suo percorso di recupero. Questo articolo esplora la sua esperienza, facendo emergere non solo la sua condizione mentale, ma anche le sue ambizioni nel mondo del tennis.
La battaglia contro il dolore interno
Andrey Rublev si è trovato di fronte a momenti devastanti nella sua carriera, tra cui episodi in cui ha perso il controllo, infliggendosi dolore con la racchetta. Guardando indietro a quei momenti, descrive una sensazione di estraneità , dicendo: “Quello lì non sono più io”. Queste parole evidenziano come quelle azioni siano parte di una vita passata, una vita caratterizzata da una lotta interiore che colpiva non solo lui ma anche il suo rendimento sportivo. Il tennis, per Rublev, è stato più di uno sport; è diventato un punto di svolta che lo ha portato a riflettere e a riorientare le sue emozioni e il suo stato mentale.
In particolare, il tennista ha rivelato che il periodo peggiore si è verificato a Wimbledon, dove ha subito una sconfitta inaspettata al primo turno contro un avversario posizionato ben al di sotto di lui nel ranking ATP. Rublev descrive quel momento come ‘il peggiore della sua vita’, un’illuminazione che ha dato il via a un processo di cambiamento profondo. Sentendo che nulla aveva più senso, ha iniziato a chiedersi come poter cambiare la propria vita e ritrovare un equilibrio.
Il percorso di rinascita
Rublev ha compiuto un passo significativo decidendo di allontanarsi dalle pillole che aveva assunto per controllare la depressione. Sottolinea come queste non offrivano il supporto di cui aveva bisogno. In questa fase, ha trovato sostegno in Marat Safin, un ex campione russo che ha avuto successo traendo insegnamento dalle proprie esperienze. Safin ha fungito da guida e ispirazione per Rublev, mostrandogli nuove strade attraverso cui esplorare sé stesso e il proprio benessere psicologico.
Il tennista ha dato il via a una nuova fase lavorando con uno psicologo, il che è risultato fondamentale per comprendere e affrontare i suoi sentimenti. Questa terapia lo ha aiutato a ristrutturare i suoi pensieri, a visualizzare la vita con maggiore chiarezza e a non sentirsi più sopraffatto dalle incertezze. Adesso, Rublev si sente in una posizione migliore, non solo nel suo sport, ma anche nella sua vita personale. La consapevolezza e l’onestà verso se stesso hanno rappresentato un cambiamento cruciale nel suo percorso di recupero.
L’ambizione di vincere e il legame con il tennis
Nel contesto sportivo, Rublev vive la sua carriera con determinazione e ambizione. Attualmente si colloca all’ottavo posto nella classifica mondiale, e la sua attenzione è focalizzata sul sogno di conquistare un Grand Slam. Ha dichiarato che vincere un torneo di tale prestigio rappresenterebbe un grande traguardo, ma riconosce che, indipendentemente dal risultato, nulla cambierebbe radicalmente nella sua vita.
La sua carriera ha visto molte sfide e momenti di delusione, tuttavia, ogni esperienza ha contribuito a costruire la sua resilienza. L’anno scorso ha ottenuto vittorie significative contro tennisti di alto livello come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz in tornei importanti. Sebbene abbia raggiunto diverse volte i quarti di finale, la ricerca di un posto nel circolo dei grandi continua a motivarlo. La sua evoluzione psicologica gioca un ruolo fondamentale nel suo approccio al gioco e alle competizioni future.
Rublev esprime fiducia in quello che lo attende. Confrontarsi con i propri demoni e affrontare le difficoltà del passato si è rivelato un passo significativo. La sua nuova visione della vita e del tennis promette di portarli a risultati tanto attesi, mentre la lotta interna continua a essere parte della sua storia.