Il presidente della VIII sezione penale, Marco Marocchi, ha emesso la decisione di colpevolezza nei confronti di Andrea Piazzolla, ex collaboratore della celebre attrice Gina Lollobrigida, scomparsa lo scorso gennaio. Piazzolla è stato accusato di aver approfittato delle fragilità della diva per arricchirsi e di aver dissipato parte del suo patrimonio. Nonostante le sue affermazioni secondo cui Lollobrigida era pienamente capace di intendere e volere, il factotum è stato ritenuto colpevole di circonvenzione di incapace.
La pubblica ministero Eleonora Fini aveva inizialmente richiesto una pena di otto anni di carcere per Piazzolla, nonostante il fatto che egli avesse sostenuto che Lollobrigida gli facesse dei regali come ricompensa per il suo aiuto. “Non ho mai neanche lontanamente pensato di manipolare Gina, ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile: era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto”, ha dichiarato Piazzolla al Corriere della Sera. Oltre alla condanna, Piazzolla è stato anche obbligato a risarcire le parti civili e a pagare una provvisionale di 450mila euro.
“Andrea Milko Skofic, figlio di Gina Lollobrigida, si è detto amareggiato per ciò che non avrebbe dovuto accadere”, sono state le parole pronunciate da Skofic dopo la sentenza. Gli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni, invece, hanno commentato: “Una parola di giustizia per ciò che Lollobrigida e la sua famiglia hanno vissuto negli ultimi dieci anni”. Piazzolla, d’altra parte, ha voluto ribadire in aula: “Sono stato l’unico a prendere cura di Gina Lollobrigida. Non ho mai visto né il figlio né il nipote al cimitero di Subiaco”.