Andrea Duodo: inizia una nuova era per il rugby italiano mentre il Sei Nazioni si avvicina

Andrea Duodo, nuovo presidente della Federazione Italiana Rugby, affronta sfide economiche e punta a rilanciare il rugby giovanile in vista del Sei Nazioni 2025, promuovendo una gestione piĆ¹ sostenibile.
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La nuova presidenza di Andrea Duodo alla Federazione Italiana Rugby segna un momento cruciale per il rugby italiano, soprattutto alla vigilia della prestigiosa competizione del Sei Nazioni. Con una forte ereditĆ  economica e organizzativa da affrontare, il presidente Duodo si prepara ad affrontare le sfide di un settore in evoluzione, promettendo un ritorno alla base, incentivando lo sviluppo giovanile e aumentando le risorse per il movimento.

I primi passi di Andrea Duodo alla presidenza della Fir

Da quando Andrea Duodo ha assunto la carica di presidente della FIR lo scorso 15 settembre, il suo impatto sulla federazione ĆØ stato immediato e palpabile. Con un’estate di lavoro intenso tra campagne elettorali e la successiva Assemblea di Bologna, Duodo ha sentito il bisogno di una pausa durante il periodo natalizio. La sua prima esperienza internazionale come presidente ĆØ avvenuta a novembre, quando ha assistito alle partite dalla tribuna di stadi prestigiosi come quello di Udine, Genova e il Juventus Stadium di Torino. La sua visione strategica per il futuro si concentra sulla promozione del rugby italiano e sull’ottimizzazione delle risorse nella gestione federale.

Il Sei Nazioni del 2025 rappresenta un’importante opportunitĆ  per la FIR: giĆ  oltre centodiecimila biglietti sono stati venduti per le partite interne in programma a Roma. Gli incontri con squadre di prestigio come Galles, Francia e Irlanda non solo sono eventi sportivi, ma occasioni straordinarie di promozione e attrazione per sponsor e partner commerciali. Duodo ha espresso grande fiducia nella squadra tecnica, guidata da Gonzalo Quesada, e in un gruppo di giocatori giovanissimi, impegnati a prepararsi per il Mondiale del 2027. Tuttavia, il presidente ĆØ cosciente delle difficoltĆ  finanziarie che la FIR deve affrontare e dei limiti nello sviluppo del rugby a livello giovanile.

Le sfide economiche della Fir

Il nuovo presidente ha sottolineato le sfide significative legate alla sostenibilitĆ  economica della FIR. Nel 2024, la federazione prevede un passivo di dieci milioni di euro, un’ereditĆ  onerosa che la nuova dirigenza ha ereditato e che sapeva di dover affrontare sin dallā€™inizio. Nonostante la federazione goda di un’ampia base di tifosi e di rilevanti introiti, un’analisi dei conti ha rivelato perdite significative degli ultimi anni e un’inefficienza strutturale preoccupante.

La missione principale di Duodo ĆØ quella di riportare i bilanci federali su percorso di stabilitĆ  e affidabilitĆ  economica. La firma di un preventivo per il 2025 che preveda una perdita contenuta ĆØ il primo passo, necessario per riattivare investimenti sul rugby a livello di base, fondamentale per la crescita futura del movimento. Un recupero della fiducia delle societĆ  affiliate ĆØ essenziale, e, per farlo, occorre un intervento diretto e incisivo per superare le gravi difficoltĆ  in cui versa il rugby giovanile italiano. La volontĆ  di dare nuova vita al settore ĆØ chiara, ma richiede un impegno costante per evitare che gli errori del passato si ripetano.

Cessione delle Zebre Rugby: una decisione strategica

Uno dei punti focali del mandato di Duodo ĆØ rappresentato dalla decisione della FIR riguardo le Zebre Rugby, la franchigia di United Rugby Championship nata a Parma. Questa decisione si collocherĆ  nel contesto della necessitĆ  di rendere la FIR piĆ¹ sostenibile e competitiva. Sotto la sua guida, ĆØ stata avviata una manifestazione di interesse fra privati per la potenziale cessione della franchigia, giustificata dalla sensazione che le attuali perdite siano insostenibili.

Duodo ha indicato che le Zebre pesano economicamente sulla federazione e non producono un ritorno sufficiente per giustificare il supporto attuale di oltre sette milioni di euro. Si prefigge, quindi, di abbattere questo budget a meno di cinque milioni, ripristinando cosƬ l’equilibrio ideale tra gli investimenti nel club e la creazione di nuovi talenti per la nazionale. Le trattative sono giĆ  aperte e si chiuderanno il 15 gennaio, ma il presidente ha chiarito che se non emergeranno proposte sostenibili, la federazione continuerĆ  a gestire la franchigia in regime interno.

L’attesa per il Sei Nazioni

Il Sei Nazioni si avvicina, e per Duodo questo torneo rappresenta un momento di grande visibilitĆ , non solo per il rugby ma anche per il lavoro che la FIR sta facendo. Con eventi significativi in programma, come il lancio globale del torneo presso Palazzo Brancaccio e la premiĆØre della serie NetflixSix Nations: Full Contact“, Roma assumerĆ  un ruolo centrale nel panorama internazionale del rugby. Sapranno i giocatori e gli allenatori mantenere alte le prestazioni? La pressione ĆØ forte, ma l’ottimismo di Duodo evidenzia un approccio proattivo volto a garantire risultati e consolidare l’immagine del rugby italiano all’estero.

Insomma, con la nuova presidenza di Andrea Duodo alle porte del Sei Nazioni, ci sono segnali di una rivoluzione in corso all’interno della FIR. Le sfide economiche non mancano, ma l’intento di rivolgersi al rugby di base e di migliorare la gestione complessiva del movimento potrebbe segnare un punto di svolta per il rugby in Italia.

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