Allarme antibiotico resistenza: 11mila morti in Italia ogni anno. Cause e soluzioni per contrastare il problema.

L’antibiotico resistenza in Italia: un problema grave che richiede azioni immediate

Ogni anno in Italia si registrano 11mila morti a causa dell’antibiotico resistenza, secondo il commissario straordinario dell’ISS, Rocco Bellantone. Questo problema è stato definito dal ministro della Salute Orazio Schillaci come una “minaccia globale”, che provoca 35mila decessi in Europa, di cui un terzo in Italia. Purtroppo, il nostro paese si trova agli ultimi posti in questa classifica, superato solo dalla Grecia. Nel 2022, tre persone su dieci hanno ricevuto una prescrizione per antibiotico, quindi è urgente promuovere un uso appropriato di questi farmaci e migliorare le prescrizioni mediche.

I rischi dell’antibiotico resistenza: un impatto sulla salute e sull’ambiente

L’antibiotico resistenza ha un impatto significativo sulla salute delle persone, degli animali e sull’ambiente circostante. Quando un microrganismo sviluppa la capacità di resistere all’azione di un antibiotico, diventa più difficile curare l’infezione da esso causata. Il decorso della malattia diventa più lungo e aumenta il rischio di complicanze, fino a esiti che possono essere invalidanti o fatali per il paziente. Questo ha conseguenze importanti sulla qualità della vita delle persone e comporta anche un impatto economico significativo sia per l’individuo che per la collettività.

Inoltre, l’uso eccessivo o inappropriato degli antibiotici può portare allo sviluppo di nuove resistenze nei microrganismi e al rilascio di residui di questi farmaci nell’ambiente. Questi residui possono contaminare l’acqua, il suolo e la vegetazione, creando una pressione selettiva sui batteri presenti nell’ambiente.

Quando assumere gli antibiotici: l’importanza della prescrizione medica

Gli antibiotici sono efficaci solo nel trattamento delle malattie causate da batteri e non sono utili per le infezioni virali come il raffreddore o l’influenza. Pertanto, è fondamentale assumere antibiotici solo dopo una valutazione medica. Non sono farmaci da automedicazione e possono essere venduti solo dietro presentazione di ricetta medica. Una volta acquistato il farmaco, è essenziale seguire attentamente le indicazioni del medico riguardo al dosaggio, alla modalità di assunzione e alla durata della terapia. Ogni antibiotico è specifico per determinate malattie batteriche.

Un uso scorretto degli antibiotici potrebbe farci tornare indietro nel tempo, quando queste cure non esistevano e le malattie infettive avevano spesso esiti fatali. Gli antibiotici sono un bene prezioso la cui efficacia si sta riducendo nel tempo. Per preservarne l’utilità in futuro, è necessario un uso corretto e responsabile da parte di tutti.

La causa principale della resistenza agli antibiotici: l’uso e la diffusione

La resistenza agli antibiotici è un meccanismo naturale di difesa dei batteri. Tuttavia, l’uso eccessivo di antibiotici esercita una pressione ecologica sui microrganismi e contribuisce all’emergenza e alla selezione di batteri resistenti. Inoltre, la diffusione e la trasmissione incrociata di batteri resistenti tra esseri umani, animali e ambiente favoriscono lo sviluppo e la diffusione della resistenza agli antibiotici.

Se gli antibiotici smettessero di funzionare, ci troveremmo di fronte a un’era pre-antibiotica, in cui infezioni batteriche come la polmonite o quelle contratte dopo un intervento chirurgico potrebbero diventare fatali. Procedure mediche comuni come trapianti di organi, chemioterapia, terapia intensiva e cure odontoiatriche potrebbero non essere più possibili. Le malattie batteriche si diffonderebbero e non sarebbero più curabili, nemmeno con antibiotici di ultima linea. Pertanto, è responsabilità di tutti preservare l’efficacia degli antibiotici attraverso un uso corretto e responsabile. Pazienti, medici, farmacisti, veterinari e l’intera comunità devono contribuire a questa causa.

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