Scattano le procedure di licenziamento collettivo per 2.668 lavoratori della vecchia Alitalia
La compagnia in amministrazione straordinaria ha inviato ieri una lettera alle organizzazioni sindacali e ai ministeri competenti, comunicando l’avvio di una procedura di licenziamento per riduzione di personale. La misura riguarda 2.668 dipendenti in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino al 31 ottobre 2024.
Uilt: “Governo non abbandoni 3000 lavoratori”
La Uiltrasporti chiede al governo di intervenire per evitare che i circa 3.000 lavoratori di Alitalia vengano abbandonati. I segretari generali Claudio Tarlazzi e Ivan Viglietti sottolineano l’importanza di ricollocare questi lavoratori, che rappresentano un patrimonio per il settore del trasporto aereo. Chiedono che vengano offerte opportunità di formazione e ricollocazione nelle nuove aziende nate dallo spacchettamento di Alitalia o in altre aziende del settore. In alternativa, propongono di estendere il periodo di cassa integrazione per tutto il 2025.
Confronto con le organizzazioni sindacali e situazione attuale
Ora partirà il confronto tra le organizzazioni sindacali e l’amministrazione straordinaria, sia in sede aziendale che ministeriale. Secondo fonti sindacali, è previsto un incontro il 7 dicembre. Attualmente, rimangono alle dipendenze dell’amministrazione straordinaria 2.840 lavoratori, di cui 2.668 in cassa integrazione a zero ore e 172 impiegati per le esigenze connesse al completamento del programma. Alitalia è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori in cassa integrazione, ad eccezione delle necessità operative dell’amministrazione straordinaria connesse all’attività liquidatoria. La compagnia ha ricordato tutti i provvedimenti di cassa integrazione adottati dal 2017 fino all’ultimo decreto, che ha esteso il trattamento di integrazione salariale fino al 31 ottobre 2024.
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