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Alexis Sanchez, il primo ministro che sfida il destino e trionfa in scommesse impossibili: scopri di più

Il leader socialista spagnolo Pedro Sanchez ha dimostrato di saper affrontare situazioni difficili e vincere scommesse contro ogni pronostico. Dopo aver scritto nel suo libro del 2019, intitolato ‘Manual de Resistencia’, che “raccolgo la sfida nelle situazioni difficili”, Sanchez ha nuovamente ricevuto l’incarico di formare il governo da re Felipe. Nonostante la sconfitta alle elezioni dello scorso luglio, Sanchez ha dimostrato di essere abile nel giocare d’azzardo politico.

Il premier uscente ha bisogno dei voti degli indipendentisti catalani per ottenere la maggioranza parlamentare e formare il governo. Questi ultimi hanno posto condizioni di amnistia e referendum nelle trattative preliminari condotte dalla vice premier Yolanda Diaz. Sanchez ha tempo fino al 27 novembre per formare il governo, altrimenti si dovranno tenere nuove elezioni a metà gennaio.

Nel corso della sua carriera politica, Sanchez ha dimostrato di saper scommettere anche contro il suo stesso partito socialista. Nel 2016, dopo essere stato defenestrato dalla leadership del partito per essersi rifiutato di appoggiare il ritorno in carica del popolare Mariano Rajoy, ha vinto le primarie socialiste contro tutti i pronostici. Questo gli ha consentito di diventare premier nel giugno del 2018, grazie al sostegno di Podemos.

Durante il suo mandato come premier, Sanchez ha portato avanti un programma di governo di orientamento di sinistra, che include riforme delle leggi sul lavoro, l’aumento del salario minimo e i sussidi alle famiglie a basso reddito. Ha anche promosso leggi per la tutela delle donne e della libera autodeterminazione di genere.

Dal punto di vista economico, Sanchez ha guidato il paese in un periodo di crescita economica e inflazione contenuta. Tuttavia, la disoccupazione rimane ancora alta, con una percentuale del 12,7%, la più alta d’Europa.

Nonostante le critiche dei suoi avversari politici, Sanchez ha difeso la sua politica di riconciliazione tra i popoli della Spagna, inclusi gli indipendentisti catalani e i nazionalisti baschi. Ha sottolineato che il paese è ora più unito rispetto al 2018, dopo il duro intervento del governo popolare contro il tentativo di secessione della Catalogna.

Nato a Madrid nel 1972, Sanchez è entrato nel partito socialista nel 1993. Ha lavorato presso il Parlamento Europeo e come capo dello staff dell’Alto rappresentante per la Bosnia ed Herzegovina durante la guerra in Kosovo. Dopo una breve pausa nel mondo accademico, è stato eletto deputato nel 2013 e successivamente è diventato il leader del Psoe. Sanchez è sposato e ha due figlie.

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