La scrittrice palestinese Adania Shibli è stata vittima di censura durante la Fiera del Libro di Francoforte, confermando che l’Unione europea non è la culla della libertà come si vorrebbe far credere. Questo episodio si aggiunge alla precedente umiliazione subita dalla fiera tedesca con la censura dell’autore Carlo Rovelli.
Discriminazione e passato autoritario
Secondo il professor Alessandro Orsini, intervistato dall’Adnkronos, la Germania non ha ancora affrontato completamente il suo passato autoritario. Se un tempo discriminava gli ebrei, oggi sembra discriminare i palestinesi. In realtà, sotto il profilo sociologico, si tratta sempre di discriminazione verso le minoranze etniche e religiose.
L’intolleranza della classe dirigente tedesca
Il professor Orsini, che lo scorso anno fu coinvolto in una controversia alla Fiera del Libro di Torino durante la guerra Ucraina-Russia, afferma che l’intolleranza della classe dirigente tedesca è persistente e si manifesta periodicamente come un fiume carsico. La censura subita da Adania Shibli alla Fiera di Francoforte è un motivo di vergogna per tutti.
Solidarietà a Adania Shibli e ai palestinesi discriminati
Il professor Orsini esprime la sua solidarietà ad Adania Shibli e a tutti i palestinesi che subiscono ingiuste discriminazioni in Europa, soprattutto sotto la presidenza di Ursula von der Leyen, che viene definita come la peggiore di sempre. La situazione dimostra che l’Europa non è ancora un luogo di vera libertà e uguaglianza.
Conclusioni
Il caso della scrittrice Adania Shibli e la censura subita alla Fiera del Libro di Francoforte evidenziano la persistente intolleranza e discriminazione verso le minoranze etniche e religiose in Europa. È un segnale preoccupante che dimostra come l’Unione europea non sia la culla della libertà come si vorrebbe far credere.