La barca a vela Bayesian, battente bandiera inglese, è stata travolta da una violenta tromba d’aria nelle acque di Porticello, Palermo. La tragedia, avvenuta all’alba, ha coinvolto 22 persone, di cui 7 risultano ancora disperse. L’imbarcazione, lunga 50 metri, giace ora sommersa a circa 49 metri di profondità, a meno di un miglio dalla costa.
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Toggle13La furia della tempesta: cosa è accaduto quella notte
La notte del naufragio, la Bayesian era ancorata poco distante dal porto di Porticello quando è stata colpita dalla tempesta. La tromba d’aria ha spezzato l’albero maestro, destabilizzando la nave e portandola rapidamente all’affondamento. I soccorritori, accorsi tempestivamente, non sono riusciti a salvare tutti i passeggeri. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno raggiunto i 57 metri di profondità e attraverso gli oblò dell’imbarcazione hanno avvistato dei corpi.
Operazioni di salvataggio: 15 vite salvate, 7 persone ancora disperse
Nonostante le difficoltà, l’intervento immediato ha permesso di salvare 15 persone, tra cui una bambina di un anno, Sophie, che è stata trovata viva tra le onde, stretta in un abbraccio protettivo da un vigile del fuoco. La piccola, insieme ai genitori, è stata trasportata all’ospedale per accertamenti. I primi a prestare soccorso sono stati i membri della Sir Robert B P, un’altra imbarcazione a vela olandese presente nelle vicinanze, il cui equipaggio ha svolto un ruolo cruciale nei soccorsi.
La potenza della tempesta e l’impossibilità di fuggire
La tempesta che ha colpito la Bayesian si è abbattuta con tale violenza da rendere impossibile ogni tentativo di fuga. Il mare, calmo fino a poche ore prima, è divenuto un inferno di onde e vento. Molti dei passeggeri si trovavano nelle cabine al momento dell’affondamento e non sono riusciti a salvarsi. Le onde alte e il forte nubifragio hanno reso vano ogni tentativo di sollevare l’ancora e dirigersi verso il porto. Alcuni testimoni raccontano di aver visto l’imbarcazione illuminata fino alle 4:30 del mattino, prima che scomparisse sotto le acque.
Le testimonianze dei sopravvissuti e dei locali
Pietro Asciutto, un pescatore di Porticello, ha raccontato di aver assistito alla tragedia: “L’ho vista affondare all’improvviso, era una barca grande e imponente”. Altri sopravvissuti hanno descritto il terrore di trovarsi intrappolati nelle cabine mentre l’acqua invadeva l’imbarcazione. La combinazione di buio e tempesta ha ulteriormente peggiorato la situazione, rendendo difficoltose le operazioni di salvataggio e fuga.
L’aiuto della comunità ai superstiti
Subito dopo il naufragio, il Comune di Bagheria, insieme a Caritas, Croce Rossa e altre associazioni locali, ha offerto abiti e supporto psicologico ai superstiti. Le famiglie locali si sono mostrate solidali, accogliendo i naufraghi e offrendo loro conforto dopo la drammatica esperienza in mare.
Indagini in corso: si cerca di chiarire la dinamica del naufragio
La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per far luce sulla dinamica dell’incidente. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e valutando le condizioni dell’imbarcazione per determinare se vi siano stati errori umani o se la forza della tempesta fosse talmente devastante da rendere inevitabile il naufragio.
Un dramma che ha segnato la comunità siciliana
Il naufragio del Bayesian ha lasciato un profondo segno non solo tra le famiglie delle vittime e dei dispersi, ma anche tra i cittadini siciliani. Nonostante il rapido intervento dei soccorsi, le vite di molte persone sono state stravolte. Il mare di Palermo, spesso teatro di splendide avventure, in questa occasione si è trasformato in un luogo di dolore e sofferenza, segnando indelebilmente la comunità locale.