È scomparso Massimo Ghirelli, giornalista e scrittore, noto per i suoi programmi radiofonici e televisivi. La notizia è stata annunciata dal figlio Parvis, anch’egli giornalista, che ha descritto la sua partenza come un momento di gentilezza e riservatezza, caratteristiche che lo hanno sempre contraddistinto e che lo hanno reso un punto di riferimento e un esempio per amici, colleghi, studenti e conoscenti.
Una vita dedicata all’amore, alla curiosità e alla generosità, con una costante ricerca del dialogo e degli scambi culturali ed emotivi.
Nato a Milano nel 1946, Ghirelli ha creato e condotto per sei anni, dal 1988 al 1994, il programma Nonsolonero, il primo in Italia a trattare di immigrazione e razzismo (Premio Mandela 1991). Dal 1985 al 2013, ha lavorato come esperto per il Fondo Aiuti Italiani (FAI) e successivamente presso la direzione generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri.
Ha svolto il ruolo di consulente per l’informazione per organizzazioni internazionali e numerose ONG ed è stato membro del consiglio direttivo del Consiglio Italiano per i Rifugiati per 27 anni. Come giornalista, ha diretto le riviste Replay e Caffè, ha fondato l’agenzia Migra e ha collaborato con diverse testate nazionali, tra cui La Repubblica come critico cinematografico e il Manifesto.
Autore di oltre cento saggi e una decina di libri, tra cui “Immigrati brava gente” e “L’antenna e il baobab”, ha insegnato presso l’Università di Algeri (1974-76) e ha tenuto corsi, master, seminari e conferenze in numerose università italiane. Presso la Sapienza di Roma, nel dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, ha organizzato diversi laboratori, tra cui uno sul tema dei media e del mondo arabo, e ha fondato l’Unità di Ricerca Archivio Immigrazione/Comunicare le differenze, donando i suoi libri e video.
Dal 2014, il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Roma Tre gli ha affidato l’insegnamento di Cooperazione Internazionale, mentre dal 2015 al 2021 ha insegnato Politica Internazionale e Migrazioni per il corso di laurea magistrale. Nel 2022 ha tenuto il corso magistrale di Storia e Politiche della Cooperazione Internazionale e nel 2023 il corso magistrale di Cooperazione Internazionale.
La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo del giornalismo e della cultura, ma il suo lascito di conoscenza e impegno continuerà a ispirare le generazioni future.