Il mondo del calcio è in profondo lutto per la scomparsa di Kurt Hamrin, straordinario attaccante svedese che ha lasciato un segno indelebile nei cuori degli appassionati. A 89 anni, l'”Uccellino” ci ha lasciati, portando con sé un ricco bagaglio di successi e una carriera che lo ha visto vestire maglie illustri come Fiorentina, Milan, Juventus, Napoli e Padova.
Kurt Hamrin ha lasciato il segno nella storia della Serie A, giocando ben 400 partite e segnando 190 reti. Questo lo ha collocato al nono posto tra i migliori marcatori di tutti i tempi nel massimo campionato italiano. Il suo fisico esile non gli ha impedito di diventare un’icona del calcio, e i numeri parlano da soli.
La sua lunga permanenza alla Fiorentina, dal 1958 al 1967, lo ha reso una vera e propria bandiera del club. Hamrin ha contribuito alla vittoria di due Coppe Italia (1961 e 1966), una Coppa delle Coppe (1961), una Coppa delle Alpi (1961) e una Mitropa Cup (1966). Il suo record di 203 reti in tutte le competizioni con la maglia viola è un’eredità indelebile, paragonabile solo a quella di un’altra leggenda, Gabriel Batistuta.
Il Milan, squadra che ha avuto l’onore di vederlo in campo dal 1967 al 1969, si unisce al cordoglio per la perdita di Hamrin. La Juventus, dove ha iniziato la sua avventura italiana nel 1956, ha salutato il calciatore con affetto e un commosso “Ciao Kurt”, accompagnato da una foto in bianconero.
Anche Napoli e Padova, due tappe significative nella carriera di Hamrin, hanno voluto esprimere il loro cordoglio. Il Napoli ha ricordato il privilegio di aver avuto il grande calciatore nelle sue fila per due stagioni, mentre il Padova ha reso omaggio al “Uccellino”, che ha fatto innamorare l’Appiani nella stagione 1957-1958 con 20 reti in 30 partite.
Con la scomparsa di Kurt Hamrin, il calcio perde una delle sue leggende, ma la sua eredità vivrà per sempre nei cuori degli appassionati di questo sport straordinario.