Keith Jefferson, l’attore noto per i suoi ruoli in film di Quentin Tarantino come ‘Django Unchained’, ‘The Hateful Eight’ e ‘C’era una volta… a Hollywood’, è morto giovedì 5 ottobre all’età di 53 anni. La notizia della sua scomparsa è stata annunciata dalla sua agente, Nicole St. John, al ‘The Hollywood Reporter’.
Il 9 agosto scorso, Jefferson aveva rivelato su Instagram di essere stato diagnosticato un cancro. Ha parlato di come questa sfida si sia presentata nella sua vita e di come la sua fede si sia rafforzata. L’attore statunitense era nato a Houston nel 1970 e aveva intrapreso la carriera di attore dopo essersi diplomato alla U.S. International di San Diego e aver frequentato i corsi di recitazione presso l’Università dell’Arizona. Ha debuttato sul grande schermo nel film ‘A proposito di donne’ (1995) di Herbert Ross e successivamente ha recitato in diversi film di successo di Tarantino.
Dopo la notizia della morte di Jefferson, l’amico e collega Jamie Foxx ha reso omaggio a lui sui social media, descrivendolo come un’anima fantastica e una persona con un cuore puro e amore incommensurabile. Foxx e Jefferson si erano conosciuti al college ed erano diventati amici sin da allora. Hanno anche lavorato insieme ad altri progetti, come il film ‘The Burial’.
Jefferson aveva anche esperienze come produttore, doppiatore e insegnante di recitazione. Aveva numerosi crediti televisivi e cinematografici nel suo curriculum, tra cui ‘Relative Opposites’, ‘Papà, non mettermi in imbarazzo!’, ‘You Too’, ‘Bosch: Legacy’ e ‘Day Shift – A caccia di vampiri’. Sul palcoscenico aveva interpretato diversi ruoli in produzioni teatrali regionali e itineranti.
La sua agente ha sottolineato che Jefferson aveva progetti futuri e si stava preparando per un nuovo lavoro. Era entusiasta di tornare a recitare e fare ciò che amava.
La morte improvvisa di Keith Jefferson ha lasciato un vuoto nel mondo del cinema. La sua talentuosa recitazione e la sua anima straordinaria saranno ricordate da molti. L’attore era amato e rispettato da colleghi e amici, che lo ricorderanno con affetto. La sua eredità vivrà attraverso il suo lavoro e l’impatto che ha avuto nel settore.