Un raro Concetto Spaziale di Lucio Fontana venduto per 20,6 milioni di dollari
Un’opera rara di Lucio Fontana, appartenente alla serie “La Fine di Dio”, è stata venduta da Sotheby’s a New York per la cifra record di 20,6 milioni di dollari. Questo prezzo è uno dei più alti mai pagati per l’artista e rappresenta il valore più elevato mai raggiunto da un’opera dipinta in bianco della serie. La stima iniziale per l’opera era compresa tra 18 e 22 milioni di dollari.
L’ultima volta che questa opera era stata messa all’asta, nel 2000, era stata venduta per poco più di 708 mila dollari. Il dipinto, una grande tela ovoidale bucherellata dipinta accuratamente di bianco da Fontana, è uno dei soli cinque esemplari della serie dipinti in bianco. Gli altri esemplari si trovano nelle collezioni permanenti della Fondazione Prada a Milano e del Museo di Arte Contemporanea di Tokyo, mentre due sono ancora in mani private.
Questa è la prima volta in cinque anni che un Concetto Spaziale della serie “La Fine di Dio” viene messo sul mercato e la prima volta dal 2004 per una versione dipinta in bianco. Claudia Dwek, responsabile di Sotheby’s per l’arte contemporanea europea, ha commentato che questa opera è considerata un capolavoro di una delle serie più importanti realizzate da Fontana. Opere di questo tipo sono rare sul mercato e sono considerate fondamentali per i collezionisti di Fontana e per gli amanti dell’arte italiana del dopoguerra. Il record per un quadro di Fontana è di 29,2 milioni di dollari.
Fontana ha realizzato questa serie tra il marzo 1963 e il febbraio 1964, in concomitanza con tre mostre a Zurigo, Milano e Parigi. In quel periodo, il mondo stava facendo grandi progressi scientifici, soprattutto nell’esplorazione spaziale, un tema che affascinava profondamente l’artista. Nel 1961, il cosmonauta russo Yuri Gagarin aveva compiuto la prima orbita intorno alla Terra, mentre gli Stati Uniti avevano annunciato pubblicamente l’obiettivo di portare l’uomo sulla Luna. Con lo sguardo rivolto verso lo spazio, Fontana ha cercato di esplorare nelle sue opere alcune delle idee generali suscitate da queste scoperte scientifiche.