Un’iniziativa promossa dal governo Meloni ha portato alla creazione di un codice delle imprese responsabili a favore della maternità. Finora, circa un centinaio di aziende, tra cui Acea, Amazon, Autostrade per l’Italia, Coca Cola Hbc Italia, Enel, Leonardo, Lottomatica e Tim, hanno aderito volontariamente a questa iniziativa. Il codice fa parte di una serie di strumenti messi in campo dal governo per affrontare il problema della denatalità, che secondo la ministra per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Roccella, deve essere affrontato anche sul fronte lavorativo, dove le dimissioni dopo la nascita del primo figlio sono ancora molto comuni.
Roccella ha sottolineato l’importanza di essere creativi nell’affrontare questa sfida, citando esempi di aziende che offrono servizi come lavanderia e cena pronta per agevolare il ritorno a casa delle madri lavoratrici. Il codice si concentra su tre punti principali. Il primo mira a garantire la continuità di carriera per le madri, offrendo opportunità di informazione sulle evoluzioni dell’impresa e dell’area professionale durante i periodi di astensione. L’obiettivo è quello di ridurre il numero di donne che si dimettono dopo la maternità.
Il secondo punto del codice si concentra sulla prevenzione e la cura dei bisogni di salute delle madri, attraverso campagne di prevenzione, vaccinazioni, screening periodici e pacchetti check-up dedicati alla maternità. Infine, il codice affronta la questione della conciliazione tra vita e lavoro, proponendo politiche di flessibilità degli orari e l’utilizzo dello smart working.
L’obiettivo finale del codice è quello di sensibilizzare le imprese a favore della maternità e incoraggiarle ad inserire clausole contrattuali più favorevoli per le madri lavoratrici.