Secondo i dati raccolti, i comuni lungo la costa hanno emesso il 61% delle ordinanze di demolizione, ma solo il 62,2% di queste sono state effettivamente eseguite. Nei comuni dell’entroterra, le ordinanze emesse rappresentano il 39,1% del totale, ma solo il 38% di queste sono state eseguite. La Campania è la regione con il maggior numero di ordinanze emesse, mentre la Sicilia ha il miglior rapporto tra ordinanze emesse ed eseguite. La Calabria si trova in fondo alla classifica. La provincia di Rieti ha il miglior rapporto tra ordinanze emesse ed eseguite, mentre Catanzaro è la peggiore. Tra i comuni capoluogo, Avellino ha il miglior risultato, mentre Catanzaro, Brindisi e Benevento sono i peggiori. Nelle isole minori, Lipari ha il maggior numero di abusi e demolizioni, seguito da Capri e Ischia.
La percentuale di immobili abusivi trascritti nel patrimonio del comune è molto bassa, in media del 5,6% nelle cinque regioni prese in considerazione. Solo la Sicilia raggiunge il 12,5%. A livello provinciale, i comuni della provincia di Siracusa hanno la percentuale più alta di immobili trascritti, seguiti da Ragusa e Trapani. Tra le città capoluogo, Catanzaro è al primo posto, seguita da Ragusa e Benevento. Roma e le altre città non hanno immobili abusivi trascritti.
Solo il 2,1% delle ordinanze di demolizione è stato trasmesso ai prefetti in base all’art.10bis della legge 120/2020. Il Lazio e la Sicilia superano appena il 3%, mentre la Campania ha il dato più basso, lo 0,5%. Considerando solo i comuni costieri, la percentuale scende all’1,4%.
Legambiente ha presentato sei proposte al Governo Meloni per affrontare il problema degli abusi edilizi. Tra queste, chiede maggiore responsabilità ai prefetti e un nuovo intervento legislativo se necessario. Si propone anche di valutare il danno erariale causato dalle mancate entrate nelle casse comunali a causa degli immobili abusivi non demoliti. Inoltre, si suggerisce di basare le demolizioni su sentenze che accertano il reato anziché sulla condanna del reo. Si propone anche di prevedere lo stop alle demolizioni solo in presenza di un provvedimento di sospensione da parte di un tribunale. Infine, si propone di istituire un fondo di rotazione per la chiusura delle pratiche di condono e di rendere disponibili le informazioni sugli immobili non accatastati agli enti competenti per la verifica della regolarità edilizia.