L’arrivo dell’autunno porta con sé non solo il cambio di stagione, ma anche una serie di effetti sul nostro corpo, uno dei quali è la caduta dei capelli. Questo fenomeno, spesso accennato da frasi popolari, è ben più che una semplice leggenda. Diverse ricerche indicano che la caduta dei capelli in autunno, conosciuta come “telogen effluvium”, è un processo fisiologico che merita di essere analizzato. Secondo esperti in dermatologia, come il Dottor Mario Valenti dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, questa fase di quiescenza e caduta è legata a fattori biologici e ambientali che è importante comprendere.
Cos’è il telogen e come influisce sulla caduta dei capelli
Il ciclo di vita dei capelli è suddiviso in diverse fasi, tra cui quella di crescita e quella di riposo, nota come telogen. Il Dottor Valenti spiega che normalmente, verso la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, molti capelli raggiungono la fase finale del loro ciclo vitale. Durante questa fase, le radici dei capelli si preparano a cadere, portando a quella che sembra una perdita anomala di capelli. Questo evento è perfettamente normale e può durare da 4 a 8 settimane. Ciò è dovuto sia al cambiamento di stagione che alla diminuzione delle ore di luce, che aumentano i livelli di melatonina nel corpo, influenzando il ciclo di crescita dei nostri capelli.
In questo periodo, le persone possono notare che qualche capello in più resta attaccato alla spazzola o alla doccia. Anche se la caduta sembra eccessiva, è importante sapere che nella maggior parte dei casi, si tratta di una fase temporanea. Tuttavia, se la perdita di capelli supera il normale e persiste per un periodo prolungato, è consigliabile consultare un esperto che può verificare la presenza di eventuali cause patologiche o carenze nutrizionali che possono aggravare la situazione.
Diagnosi della caduta dei capelli: test e visite specialistiche
Capire se la caduta dei capelli è un problema da affrontare richiede generalmente l’analisi dei sintomi e la somministrazione di specifici test. Il Dottor Valenti suggerisce il cosiddetto “wash test”, che implica contare i capelli perduti durante il lavaggio. Se il numero risulta eccessivo, è possibile intraprendere ulteriori esami clinici, come il “pull test”, in cui il medico applica una leggera trazione sui capelli per valutare quanti di essi cadono. Se il numero supera i 5-6 capelli, questo potrebbe indicare la presenza di telogen effluvium.
Oltre a questi test empirici, la tecnologia moderna offre strumenti avanzati come il tricoscopio, utile per esaminare le condizioni del follicolo pilifero, individuare eventuali malattie e misurare le differenze di spessore tra i capelli. L’analisi risulta fondamentale per escludere altre patologie e ricevere un trattamento adeguato. In alcuni casi, il medico può consigliare esami del sangue per valutare carenze nutrizionali, in particolare nei soggetti femminili. Elementi chiave come ferro, zinco e vitamina B12 sono essenziali per la salute dei capelli.
Raccomandazioni per affrontare la caduta stagionale dei capelli
Gli esperti suggeriscono diversi approcci per gestire la caduta dei capelli, non solo in autunno ma durante tutto l’anno. Un’alimentazione equilibrata è fondamentale: è essenziale consumare una varietà di nutrienti per sostenere la crescita dei capelli. Le carenze di macronutrienti possono contribuire alla fragilità e alla caduta dei capelli; per questo motivo, è consigliato assumere integratori in caso di necessità.
Altri buoni consigli includono l’adozione di abitudini di cura dei capelli più delicate. Utilizzare asciugacapelli a temperature moderate e ridurre l’uso di strumenti termici come piastra o arricciacapelli contribuirà a non sovraccaricare i capelli. È preferibile lavare i capelli con uno shampoo delicato per risparmiare la salute del cuoio capelluto. Inoltre, se l’irritazione del cuoio capelluto si presenta frequentemente dopo l’estate, è utile disporre di prodotti specifici per la sensibilità della pelle.
Differenze di genere nella caduta dei capelli
La caduta dei capelli in autunno può variare notevolmente tra uomini e donne. Nonostante ai soggetti femminili venga prestata maggiore attenzione al fenomeno, ognuno di essi può percepire la caduta in modo differente. In generale, gli uomini tendono a presentare una forma di alopecia localizzata, in particolare nella riga frontale, mentre le donne hanno una perdita più diffusa. La lunghezza dei capelli non sembra incidere sul ciclo di crescita, sebbene le donne abbiano generalmente cicli di crescita più lunghi.
Particolari condizioni come la gravidanza e la menopausa possono avere un impatto significativo sulla salute dei capelli. Durante la gravidanza, gli ormoni favorevoli alla crescita spesso nascondono il problema della caduta. Al contrario, in menopausa si verifica una flessione degli ormoni estrogeni, influenzando il ciclo di vita dei capelli e rendendo le donne più suscettibili alla caduta. È quindi essenziale prestare attenzione anche ai cambiamenti ormonali, oltre ai fattori esterni, per affrontare con consapevolezza la caduta dei capelli.