Valore condiviso dell’industria di marca in Italia: un contributo di oltre 87 miliardi nel 2023

Il rapporto di Althesys evidenzia come le imprese di marca contribuiscano con oltre 87 miliardi di euro al PIL italiano, generando occupazione e un significativo gettito fiscale per lo Stato.
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Il rapporto ‘La Marca crea valore per l’Italia’, elaborato da Althesys per conto di Centromarca, rivela il fondamentale impatto delle imprese di marca sull’economia italiana. Con un valore condiviso che nel 2023 supera gli 87 miliardi di euro, questo settore non solo contribuisce al PIL nazionale ma gioca anche un ruolo cruciale nell’occupazione e nella crescita economica del Paese. L’analisi si estende lungo tutta la catena del valore, illustrando come le attività produttive, i fornitori e i canali distributivi, inclusa la grande distribuzione, siano interconnesse e facciano parte di un tessuto economico vitale.

Il valore economico generato dall’industria di marca

La recente ricerca di Althesys, presentata da Alessandro Marangoni, CEO dell’azienda, ha evidenziato che il valore creato dall’industria di marca rappresenta oltre il 4% del PIL nazionale, un dato di rilievo che testimonia la solidità e l’importanza di questo settore. Questo valore non è solo un numero, ma implica il coinvolgimento di oltre un milione di occupati, rivelando come le imprese di marca siano un motore di occupazione per il Paese.

Questi risultati, infatti, si riflettono sull’intera economia, poiché il lavoro generato alimenta la crescita di altre attività economiche, creando un circolo virtuoso. La capacità dell’industria di marca di rimanere resiliente e competitiva è dimostrata anche dal tasso di crescita del valore creato: rispetto al 2019, l’analisi del 2023 segna un aumento del 17%, rivelando non solo un recupero degli effetti nefasti della pandemia di COVID-19, ma anche una crescita che supera i livelli pre-crisi.

L’importanza del gettito fiscale

Un altro aspetto da non sottovalutare è il significativo contributo fiscale che l’industria di marca apporta. Secondo i dati presentati, il settore genera un gettito fiscale di circa 27 miliardi di euro, un elemento cruciale per le entrate statali. Questo rapporto evidenzia la relazione positiva tra la creazione di valore da parte delle aziende e il valore complessivo generato lungo la filiera: ogni euro di valore generato dalla produzione si traduce, in media, in tre euro di valore condiviso per l’intero sistema economico.

Questo aspetto fiscale è particolarmente rilevante in un momento in cui le politiche economiche devono essere orientate a sostenere la crescita e il benessere generale del Paese. Le imprese associate a Centromarca, quindi, non solo contribuiscono all’economia con i loro profitti ma supportano anche il sistema statale attraverso un significativo apporto alle casse pubbliche.

Strategie per migliorare competitività e crescita

Nel contesto delle dichiarazioni di Marangoni, è emersa l’urgenza di colmare il divario e rafforzare la competitività delle imprese italiane a livello internazionale. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale intervenire su due aree: l’offerta, attraverso politiche che abbattano i costi del lavoro e migliorino la produttività, e la domanda, assicurando che gli italiani mantengano un adeguato potere d’acquisto.

Le proposte includono interventi sul cuneo fiscale, misura che mira a ridurre il carico fiscale sul lavoro per incoraggiare le assunzioni e stimolare le imprese a investire maggiormente nella crescita e nell’innovazione. Inoltre, è essenziale continuare a sostenere iniziative che premiano la produttività, come la defiscalizzazione dei premi di produzione, il che incoraggerebbe le aziende a investire nel miglioramento delle prestazioni e nell’incremento del benessere dei dipendenti.

L’importanza di un approccio bilanciato tra domanda e offerta non può essere sottovalutata. Solo con un sostegno continuo e mirato ai vari settori dell’economia italiana si potrà garantire un contesto propizio per una crescita sostenibile, capace di mantenere competitività anche in un mercato sempre più globalizzato.