Dark tourism: la nuova tendenza di viaggio tra storia, mistero e tragedie

Negli ultimi anni, accanto alle mete turistiche più popolari, sta crescendo una forma di turismo più insolita e macabra: il dark tourism. Questo fenomeno, noto anche come turismo nero o tanaturismo, consiste nel visitare luoghi associati a tragedie, disastri e sofferenze, e sta attirando sempre più viaggiatori desiderosi di vivere esperienze toccanti e riflessive. In questo articolo scopriremo insieme cosa rende affascinante questa tendenza e quali sono le mete più iconiche del dark tourism.


Cos’è il dark tourism e perché affascina i viaggiatori

Il dark tourism non è una novità recente: fin dall’antichità, luoghi come il Colosseo di Roma, dove si assisteva a combattimenti tra gladiatori, hanno attirato curiosi da ogni parte del mondo. Oggi, però, questo tipo di turismo sta vivendo una vera e propria esplosione grazie anche alla diffusione di serie tv come “Chernobyl” o “The Dark Tourist”, che esplorano i luoghi delle tragedie più sconvolgenti della storia.

Il fascino del dark tourism risiede nella possibilità di riflettere sugli eventi tragici che hanno segnato l’umanità, offrendo l’occasione di non dimenticare le sofferenze passate. I viaggiatori che scelgono queste mete cercano esperienze intense e significative, spesso adrenaliniche, ma anche cariche di rispetto e consapevolezza.

Le categorie del dark tourism

Il dark tourism comprende diverse categorie, ognuna delle quali tocca specifici aspetti storici e sociali. Il professore Philip Stone, direttore dell’Institute for Dark Tourism Research dell’Università di Lancashire, ha individuato sette categorie principali:

  • Luoghi di prigionia
  • Cimiteri
  • Santuari oscuri
  • Siti storici di guerra
  • Siti di genocidi
  • Mostre su tragedie
  • Attrazioni macabre legate al divertimento

A queste si aggiungono anche i luoghi legati a disastri moderni, che vedremo più in dettaglio.

Luoghi dei disastri moderni: Chernobyl e Vajont

Uno dei luoghi più emblematici del turismo del disastro è Pripyat, la città fantasma colpita dal disastro nucleare di Chernobyl nel 1986. Oggi è possibile visitare l’area del reattore esploso, accompagnati da guide specializzate e con tutte le precauzioni del caso. Pripyat, con la sua atmosfera spettrale, rappresenta uno dei luoghi più simbolici del dark tourism, dove i viaggiatori possono riflettere sugli effetti devastanti delle scelte umane.

Un’altra meta significativa è la diga del Vajont, in Italia, teatro di una catastrofe nel 1963 che causò la morte di oltre 1900 persone. Oggi la diga e i paesi distrutti dalla frana sono diventati luoghi della memoria, visitati non solo da turisti dark, ma anche da chi desidera comprendere meglio le conseguenze di quel tragico evento.

Luoghi di prigionia e morte: Alcatraz e Robben Island

Tra i luoghi più famosi legati alla prigionia, troviamo l’isola di Alcatraz, negli Stati Uniti, una delle prigioni più famose al mondo, che attira ogni anno migliaia di visitatori. L’iconico carcere, noto per aver ospitato alcuni dei criminali più pericolosi della storia americana, è oggi un museo visitabile con tour guidati.

Un’altra destinazione imperdibile è Robben Island in Sudafrica, dove fu imprigionato il premio Nobel per la pace Nelson Mandela. Oggi l’isola è patrimonio UNESCO e offre visite guidate dagli ex detenuti, che raccontano le dure condizioni di vita e la storia di lotta per la libertà.

Santuari oscuri: Hiroshima e Ground Zero

I santuari oscuri sono luoghi che commemorano vittime di eventi drammatici. Uno dei più significativi è il Memoriale della Pace di Hiroshima, in Giappone, che ricorda le vittime della bomba atomica del 1945. Questo luogo di riflessione è visitato ogni anno da milioni di persone, desiderose di non dimenticare l’orrore della guerra nucleare.

Un altro santuario moderno è Ground Zero a New York, dove si ergevano le Torri Gemelle prima dell’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Qui, un memoriale commemora le quasi 3000 vittime di quel tragico giorno, in uno spazio carico di emozioni e ricordi.

Cimiteri: un viaggio tra storia e arte

Il turismo legato ai cimiteri è una delle forme più diffuse di dark tourism. A Parigi, il celebre Cimitero Père-Lachaise ospita le tombe di grandi artisti come Jim Morrison, Édith Piaf e Oscar Wilde, ed è visitato ogni anno da migliaia di turisti.

Anche a Roma, il cimitero acattolico nel quartiere Testaccio è una meta molto apprezzata, dove riposano figure illustri come John Keats e Antonio Gramsci. Questi luoghi non sono solo memoriali, ma veri e propri musei a cielo aperto, ricchi di opere d’arte e simboli del passato.

Siti storici di guerra: la memoria delle battaglie

I siti di guerra sono un’altra tappa importante del dark tourism. Uno dei più celebri è il campo di battaglia di Waterloo, in Belgio, dove Napoleone fu sconfitto. Visitare questi luoghi permette ai viaggiatori di rivivere la storia e riflettere sugli orrori della guerra.

Altri siti di grande rilevanza sono le spiagge del D-Day in Normandia, dove avvenne lo sbarco degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, e i tunnel di Cu Chi, in Vietnam, utilizzati dai Vietcong durante la guerra del Vietnam.

Conclusione: il dark tourism, tra curiosità e riflessione

Il dark tourism è una forma di viaggio che va oltre le classiche mete turistiche. È un’esperienza che invita alla riflessione e alla memoria, esplorando luoghi che hanno segnato la storia dell’umanità. Visitare questi siti richiede rispetto e consapevolezza, per comprendere le tragedie passate e mantenere viva la memoria di eventi che non devono essere dimenticati.

Se siete in cerca di un viaggio che lasci il segno, il dark tourism potrebbe essere l’esperienza che fa per voi, offrendovi l’opportunità di esplorare luoghi al confine tra storia e mistero.