Chirurgia bariatrica: una soluzione sottoutilizzata contro l’obesità grave in Italia

La chirurgia bariatrica in Italia è sottoutilizzata, con solo 35.000 interventi annui per 3,2 milioni di potenziali pazienti, evidenziando la necessità di un approccio multidisciplinare e maggiore accessibilità alle cure.
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La chirurgia bariatrica rappresenta uno dei principali interventi per affrontare l’obesità grave, una condizione che affligge in modo significativo una parte consistente della popolazione. Nonostante l’innovazione italiana in questo campo e i numerosi interventi che potrebbero essere effettuati, il nostro Paese mostra una sostanziale carenza nell’applicazione pratica di queste procedure. Con la drammatica cifra di circa 3,2 milioni di persone potenzialmente operabili, si apre un’importante discussione sulla necessità di aumentare l’accessibilità a queste cure.

L’elevata incidenza dell’obesità in Italia

In Italia, il 11,2% della popolazione è affetta da obesità, un dato allarmante che si traduce in circa 6,5 milioni di persone. Di queste, si stima che oltre la metà possa beneficiare di un intervento chirurgico. Tuttavia, ogni anno nel Paese vengono eseguiti solo circa 35.000 interventi di chirurgia bariatrica. Queste statistiche fanno emergere una disarmante realtà: per ogni 100 pazienti che necessiterebbero di tali operazioni, solo uno riceve effettivamente la terapia chirurgica. Questo scarto crea una disparità significativa rispetto ad altri Paesi europei, dove la chirurgia bariatrica viene praticata con maggiore frequenza e tempestività.

Marco Antonio Zappa, past president della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche , sottolinea la grave situazione italiana in un’intervista recente. L’importanza di affrontare il problema dell’obesità con interventi chirurgici efficaci è evidente: si tratta di una patologia che va ben oltre l’aspetto estetico e richiede un approccio multidisciplinare.

L’intervento di Zappa e il congresso nazionale

Un’importante figura nel campo è Marco Antonio Zappa, che non solo ha un lungo curriculum in chirurgia addominale, ma ha anche guadagnato notorietà per aver gestito casi di emergenza, come quello di Fedez nella fallimentare esperienza di un’ulcera. In veste di direttore dell’UOC di Chirurgia Generale presso l’ASST Fatebenefratelli-Sacco, ha preso decisioni cruciali per la salute dei suoi pazienti, e oggi dirige il Dipartimento Chirurgico del gruppo Iseni Sanità. In programma ci sono eventi importanti, come il Sicob Fall Meeting che si terrà a Milano il 28 e il 29 ottobre, dove Zappa, insieme al vice presidente Paolo Gentileschi, sottolineerà l’importanza di un trattamento multidisciplinare per l’obesità.

Durante il congresso, esperti del settore discuteranno delle ultime novità nella chirurgia dell’obesità e delle prospettive future per migliorare l’accesso a questi trattamenti. La lotta contro l’obesità non può essere relegata a un intervento isolato, ma deve coinvolgere professionisti di diverse specialità sanitarie, dalla psicologia all’endocrinologia, per garantire una cura completa e integrata.

L’impatto dell’obesità a livello globale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allerta sull’obesità, definendole ‘globesity’, un termine che mette in luce la grave emergenza sanitaria a livello mondiale. Proprio nel 2022, uno studio ha rivelato che 1 persona su 8 nel mondo convive con l’obesità. Negli ultimi decenni, la diffusione della malattia è aumentata in modo esponenziale: tra il 1990 e il 2022, la percentuale di adulti obesi è passata dal 7% al 16%, e per i giovani di età compresa tra 5 e 19 anni, dal 2% all’8%.

Questo fenomeno non riguarda solo l’estetica, ma ha profonde implicazioni per la salute pubblica. Le malattie associate all’obesità comportano costi elevati in termini di assistenza sanitaria e perdita di produttività. Zappa mette in evidenza come l’obesità possa portare a gravi malattie, tra cui patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2, e persino alcuni tipi di cancro. L’impatto non è solo personale, ma colpisce anche il sistema sanitario nel suo insieme, evidenziando la necessità urgente di politiche più efficaci e di un sistema sanitario più accessibile e pronto ad affrontare questa sfida.